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8 MARZO. ANCHE L’OCSE CI SI METTE….

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Per la giornata della donna anche l’OCSE ci si mette con la tempestiva pubblicazione di un volume sulle differenze tra maschi e femmine nell’apprendimento, sfruttando la miniera di d ati accumulati con le indagini P ISA e PIAAC. Norberto Bottani sintetizza e commenta alcuni dati e considerazioni che l’OCSE esprime in proposito

di Norberto Bottani

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Per la giornata della donna anche l’OCSE ci si mette con la tempestiva pubblicazione di un volume sulle differenze tra maschi e femmine nell’apprendimento, sfruttando la miniera di dati accumulati con le indagini PISA e PIAAC (competenze degli adulti). L’OCSE non scopre nulla che già non si sapesse, ma osa dare consigli per ridurre il gap tra maschi e femmine nei livelli di apprendimento. Una sintesi di questo testo è stata pubblicata in Focus in PISA numero 49, su cui riferiranno in dettaglio Pedrizzi e Bardelli, continuando le loro meritorie sintesi italiane dei Focus, corredate da opportuni commenti.

A scuola le ragazze sono piu’ brave dei ragazzi

image003E’ noto a tutti che le ragazze in genere sono più brave dei ragazzi a scuola. Questa constatazione è  comprovata dai risultati dei quindicenni  insufficienti nelle tre competenze valutate nell’indagine PISA , lettura o comprensione dei testi scritti, cultura matematica e cultura scientifica. Se si prendono in considerazione i risultati dell’indagine svolta nel 2012, la proporzione dei ragazzi che si trovano nel livello inferiore della scala di punteggi adottata nell’indagine PISA ( il livello due) è  del 14%, mentre la proporzione delle ragazze è del 9%. Questo ritardo dei ragazzi si osserva anche in Italia, dove la proporzione delle ragazze con un livello insufficiente di competenze è leggermente inferiore al 10% mentre la proporzione dei ragazzi è di circa il 15% ( tra l’altro nel bollettino ¨PISA in Focus” si riscontra un grossolano errore che confonde i punteggi dei ragazzi con quello delle ragazze, errore che non si ritrova invece nel volume pubblicato pure dall’OCSE con l’edizione integrale dell’analisi). Le differenze  tra  generi in Italia sono dunque statisticamente significative.

In particolare l’indagine  PISA rileva notevoli differenze di genere nella lettura, a vantaggio delle ragazze. Il divario però diminuisce quando le competenze si riferiscono alla lettura on line, a questo riguardo l’indagine OCSE sulle competenze degli adulti (PIAAC) non rileva differenze di genere significative nelle competenze di alfabetizzazione digitale della coorte dei 16-29enni.

In matematica, ai livelli alti, i maschi superano le femmine

image005Va però sottolineato che le ragazze ottengono risultati meno buoni rispetto ai ragazzi in matematica tra gli studenti che si piazzano nella fascia superiore del punteggio PISA e in nessuno dei Paesi esaminati, le ragazze superano i ragazzi.

Lo studio PISA mostra che le ragazze tendono a ottenere risultati migliori nei test che propongono problemi scientifici o matematici che sono simili ai problemi abitualmente proposti in ambito scolastico. Ma le ragazze hanno risultati considerevolmente  inferiori rispetto ai ragazzi quando la soluzione del problema richiede la capacità di “pensare come uno scienziato”, come per esempio quando devono elaborare situazioni utilizzando una formulazione matematica.

Il problema principale: le emozioni

image007Probabilmente il fattore principale che distingue le differenze di punteggio nelle materie scientifiche tra ragazzi e ragazze risiede nella scarsa fiducia in se stesse e nell’ansia che le ragazze provano quando hanno a  che fare con un problema matematico o scientifico.

Da questo punto di vista, la scuola può senz’altro fare qualcosa per ridurre lo stato di ansia e di sfiducia delle ragazze e aumentare la loro autostima quando affrontano le materie scientifiche. Qui si è confrontati con lo scottante problema delle relazioni che si stabiliscono tra professori e studenti. Spetta agli insegnanti curare questo aspetto: incoraggiare  e sollecitare le ragazze nello studio delle discipline scientifiche.

Nel bollettino PISA in Focus si afferma che” generalmente, le ragazze hanno meno fiducia rispetto ai ragazzi nelle proprie capacità di risolvere problemi di matematica o nel campo delle scienze esatte. Le ragazze sono anche più propense a provare ansia nei confronti della matematica e ciò avviene anche per le ragazze che hanno buoni risultati in questa materia.” Il Focus precisa anche che” quando si confrontano i risultati di matematica tra ragazzi e ragazze con livelli simili di fiducia in se stessi e di ansia rispetto alla matematica, il divario di genere scompare.

Questo aspetto indica quanto rilevanti siano le emozioni nell’apprendimento, aspetto che è stato approfondito sia da Lucia Mason che da Davide Antognazza nella seconda sessione del seminario internazionale dell’ADI “IMMAGINA“, recentemente conclusosi a Bologna.

Anche l’OCSE attira l’attenzione sull’importanza delle emozioni nella diversità dei comportamenti fra maschi e femmine nelle discipline scientifiche, avvalendosi delle risposte degli studenti nel questionario a loro destinato.

image009Meno del 5% delle ragazze sceglie ingegneria e informatica

Come è solito fare, anche questa volta l’OCSE prende la palla al balzo e tratta, seppure a latere, di una questione particolarmente delicata: la scelta di carriere scientifiche da parte delle ragazze. In media nei Paesi dell’OCSE meno del 5% delle ragazze prevede di seguire una carriera nel campo ingegneristico e dell’informatica, mentre il numero dei ragazzi propenso a impegnarsi in questi settori è ovunque superiore a quello delle ragazze. Anche in questo caso l’OCSE sfrutta le informazioni raccolte con il questionario degli studenti. Da questo punto di vista occorrerebbe prestare grande attenzione alla formulazione delle domande nel questionario nonché alle istruzioni e alle modalità fornite agli studenti per rispondere, poiché l’OCSE non esita a trarre indicazioni comparate dalle risposte fornite dai quindicenni.

 Come interpretare questi risultati?

image011Eppure nell’età adulta i maschi recuperano e correggono il divario e in taluni sistemi scolastici le ragazze sono altrettanto brave dei ragazzi nelle materie scientifiche, perché è qui che il dente duole: come mai nella maggioranza dei sistemi scolastici le ragazze sono più brave nella comprensione dei testi scritti, ossia in lettura, mentre i maschi riescono meglio in matematica e fisica ossia nelle materie scientifiche?

Si può scartare subito la spiegazione genetica che attribuisce ai cromosomi questa propensione. Più convincente è la spiegazione sociologica: sono gli stereotipi sessuali che operano fin dall’infanzia a indurre le bambine ad essere diligenti, impegnate e appassionate lettrici.

L’OCSE ne propone una nuova: i ragazzi sono meno diligenti, amano il rischio, non temono di sbagliare e quindi hanno una mente più predisposta verso il pensiero scientifico, più curiosa, più incline ad accettare le prove, a provare e riprovare finchè non si trova la soluzione. L’OCSE scopre che già dall’età dei sei anni i maschi giocano di più con le playstation, che durante l’adolescenza trascorrono più ore a giocare in rete, che dedicano meno tempo alla lettura ed ai compiti scolastici, che sono più propensi a servirsi dei tablets, dei cellulari e del  computer. Anche questo è uno stereotipo.

image013Quali rimedi?

Allora che propone l’OCSE? Semplice: più lettura per i maschi e più giochi informatici per le femmine. Inoltre: ampliare la scelta dei testi di lettura proposti agli studenti, autorizzare i videogiochi, ma dopo aver svolto i compiti, sensibilizzare gli insegnanti nei confronti dei loro pregiudizi in materia di genere, rinforzare la fiducia delle ragazze nelle proprie capacità, aiutare gli studenti a proiettarsi nel futuro, insistere sul fatto che si impara facendo.

Se fosse così semplice……