Accanto alle approvazioni, bocciatura per i licei e per gli istituti professionali, rinvio del dimensionamento scolastico, dei precari e della decentralizzazione.
L’attesa riunione della Conferenza unificata Stato Regioni e Autonomie Locali del 29-10-09, dopo uno stallo di mesi ha prodotto questi risultati:
1) Intesa sulle sezioni primavera
Dopo un lungo periodo di incertezza, possono riprendere a funzionare. Come noto le sezioni primavera sono il servizio educativo per i bambini di età compresa fra i due e i tre anni, ospitato nelle scuole dell’infanzia ma senza essere classificato come scuola.
2) Sostanziale accordo sugli Istituti Tecnici
La conferenza ha approvato il Regolamento degli Istituti Tecnici, con soli tre rilievi di qualche consistenza, che saranno accolti e che sono:
a) Attivazione della riforma a partire dalle sole classi del 1° anno e non anche dal 2° anno
b) Ripristino nel biennio delle originarie 12 ore di laboratorio al posto delle 8 definite nel documento di maggio
c) Mantenimento dell’indirizzo “Corrispondenti in lingua estera” (proposta abbastanza corporativa avanzata dalla Regione Friuli Venezia Giulia)
Non va taciuto che l’approvazione del regolamento degli istituti tecnici, peraltro il migliore di tutto il secondo ciclo, è avvenuto anche, come spesso capita in Italia, per ragioni di “contingenza politica”: la commissione che li ha varati è la stessa insediata dal Ministro Fioroni e inoltre al suo interno era presente Giovanni Sedioli ora Assessore all’istruzione e formazione della regione Emilia Romagna, che si è sicuramente speso per la sua approvazione.
Nel download abbiamo messo anche i documenti presentati dal MIUR il 28 settembre alle associazioni professionali e disciplinariste relativi ai 4 assi culturali, di cui però solo l’asse dei linguaggi e l’asse matematico sono completi, dei restanti due, scientifico tecnologico e storico sociale è stata data solo la premessa.
3) Bocciature degli Istituti professionali
Sugli istituti professionali è stato presentato un documento, in cui si denuncia sostanzialmente il centralismo della proposta in contraddizione con i poteri attribuiti alle Regioni dal Titolo V.
Non abbiamo avuto visione dell’intero documento relativo agli Istituti Professionali, la cui riforma prospettata, che si fonda sulla legge 40/2007 varata dal ministero Fioroni, costituisce un vero e proprio scempio, con forti dubbi di costituzionalità, come abbiamo tante volte ribadito, si veda ad esempio Istituti Professionali alla ricerca dell’identità perduta.
Nel comunicato si legge solo che:
-
la maggioranza delle Regioni esprime parere negativo.
-
la Regione Lombardia esprime parere favorevole con la richiesta di inserire la frase “sulla base di specifici accordi stipulati fra il MIUR e le singole Regioni nel quadro delle linee guida”.
-
le Regioni Veneto e Molise esprimono parere favorevole.
La posizione della regione Veneto è assolutamente incredibile, ma la stessa Lombardia di fronte al Governo amico ha battuto in ritirata.
Sarebbe comunque interessante capire cosa rivendicano in concreto le Regioni di centrosinistra che non risulta abbiano fatto particolare opposizionen alla legge 40 varata nel 2007 dall’allora governo amico.
4) Bocciatura dei Licei
Sulla riforma dei licei:
- La maggioranza delle Regioni ha dato parere negativo.
- Le Regioni Lombardia e Friuli Venezia Giulia esprimono parere favorevole con la richiesta che il numero dei licei musicali e coreutici, sia quantificato a livello regionale.
- Le Regioni Veneto e Molise esprimono parere favorevole.
Questo dimostra (ed è la stessa cosa per entrambi gli schieramenti) che i governi delle Regioni sono spesso succubi dei legami politici che le assimilano o le contrappongono a questa o quella maggioranza di governo. Solo così infatti si può spiegare l’approvazione del documento sui licei da parte di tre regioni governate dal centrodestra, dal momento che è un documento in piena contraddizione con quello approvato sugli Istituti Tecnici. Sulla Riforma dei Licei l’ADi ha sviluppato una lunga documentata analisi nella pubblicazione I licei del nuovo Millennio.
Va infine sottolineato che, se da un lato il parere della Conferenza unificata è sempre obbligatorio anche se non vincolante, per quanto concerne i Licei il MIUR considera ininfluente il parere della Conferenza unificata, sostenendo che i licei non sono stati modificati come gli Istituti Tecnici e professionali da una legge successiva alla L.53/03, e che è stato assunto il precedente DLGS 226/05, che viene esplicitamente richiamato all’art. 1 del Regolamento.
5) Rinvio dell’esame di 3 provvedimenti
C’ è stato il rinvio di tre provvedimenti:
- decentralizzazione dei poteri alle Regioni in applicazione del Titolo V,
- dimensionamento della rete scolastica,
- precari.
Documenti estremamente importanti che complessivamente potrebbero avere un’enorme influenza sulla consistenza numerica, la qualità e la gestione degli insegnanti. Come noto l’ADi è da sempre per la decentralizzazione completa della gestione di tutto il personale scolastico alle Regioni, perché i guasti incalcolabili del centralismo sono sotto gli occhi di tutti, ma come è evidente rimarremo, purtroppo, una vox clamantis in deserto.
Alla luce dei risultati di questo incontro in Conferenza unificata, balza ancora una volta agli occhi che le Regioni nel loro complesso non hanno acquisito la volontà e la capacità di esercitare quel potere che la Costituzione ha attribuito loro con il nuovo Titolo V (“nuovo“ è chiaramente un eufemismo, poiché risale ad 8 anni fa!). Le Regioni non sanno ancora, o non vogliono padroneggiare le proprie autonome competenze, non dimostrano di possedere una propria approfondita capacità di intervenire nel merito e fare proposte alternative.
Quello che costantemente si percepisce è un’assimilazione di schieramento a questa o quella maggioranza di governo. Solo così si può spiegare, non solo l’atteggiamento di tre Regioni sui licei, ma anche quello dello stesso presidente della Conferenza unificata, Errani, Governatore della Regione Emilia Romagna, che al termine della Conferenza ha sbandierato la bocciatura dei licei, tacendo completamente sull’approvazione degli Istituti Tecnici.
Questa la dichiarazione:
Il punto sul dimensionamento scolastico è stato rinviato per ridefinire l’intesa; abbiamo chiesto anche il rinvio della discussione sui precari per costruire criteri nazionali che non facciano disparità.
Su questo dovremo discutere col governo perché il decreto scarica indebitamente il tema sulle Regioni”.
La scuola ha bisogno di ben altra politica!
[stextbox id=”info”]Audio della dichiarazione del presidente Errani dopo la conferenza unificata del 29-10-2009:
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Download
- Parere della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome sullo schema di Regolamento degli Istituti Tecnici (29 ottobre 2009)
- Parere della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome sullo schema di Regolamento degli Istituti Professionali (29 ottobre 2009)
- Parere della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome sullo schema di Regolamento dei Licei (29 ottobre 2009)
- Istituti Tecnici: Regolamento approvato dal CdM (maggio 2009)
- Istituti Tecnici orari e assi culturali dell’area generale: dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale (testo di settembre 2009)
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