Giusta e prevedibile la protesta dei genitori, con la presenza anche di studenti e insegnanti, per rivendicare con forza la riapertura delle scuole a settembre. Una protesta che ha avuto come slogan “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza”, una frase di Gramsci, che completa suona così “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza” (da L’Ordine Nuovo, anno I, n. 1, 1° maggio 1919).
Hanno ragione i genitori ad agitarsi, perché ci sono ritardi e silenzi ormai intollerabili.
ADi sostiene da tempo che a settembre alunni e studenti devono poter ritornare a scuola tutti i giorni, per quanto inizialmente ad orario parziale.
Per questo è assolutamente urgente innanzitutto il Protocollo di sicurezza nazionale per le scuole (di cui non si capisce il ritardo), nonché una liberatoria per i Dirigenti Scolastici, che li tuteli da “improprie” responsabilità, e insieme precise indicazioni di cui abbiamo già dato ampio conto nella pubblicazione La scuola una priorità: soluzioni per la riapertura a settembre e che qui riassumiamo in alcuni punti essenziali.
Potere alle scuole autonome, con specificazioni nazionali
E’ evidente che a settembre non sarà possibile una ripresa a pieno regime, né sarà sufficiente far leva sui margini di flessibilità previsti dal DPR 275/99 e dalle successive Indicazioni e Linee Guida nazionali. Per questo i singoli Istituti autonomi, a cui va attribuita la responsabilità di stabilire il modello o i modelli di gestione delle classi e dei gruppi, devono poter disporre di alcune semplici indicazioni di priorità e di alcune liberatorie, nonché dei margini di organico aggiuntivo e/o di fondi aggiuntivi. Sulla base di tali indicazioni le istituzioni scolastiche autonome, con i propri organi collegiali, dovranno rideliberare il PTOF, riconsiderare i piani di studio e attivarsi con gli Enti Locali per nuove disponibilità e/o riadattamento degli spazi, nonché per altre eventuali forme di attività integrative.
Alcune indicazioni generali
Sul tempo scuola
- Premesso che la “didattica digitale” (non la “digitalizzazione della didattica”!), in forma rinnovata, dovrà non solo rimanere, ma progredire come modalità integrativa e trasformativa, è necessario definire per settembre un tempo minimo di didattica in presenza, che copra almeno 5 giorni la settimana e possibilmente non meno di 24 ore settimanali (con differenziazione fra i vari gradi scolastici), su cui i singoli Consigli di Istituto potranno ap portare tutte le possibili aggiunte.
- Pur ragionando di tempi minimi, va prevista, ad eccezione della scuola dell’infanzia, la possibilità di doppi turni con parziale organico aggiuntivo, la cui entità va preliminarmente definita, ma non si tratta in alcun modo di raddoppio dell’organico. Nella secondaria, ad esempio, ipotizzando lezioni di 45’, come in tanti Paesi, si avrà anche il vantaggio che ciascun docente con un orario settimanale di 18 ore potrà svolgere 24 lezioni settimanali (il tutto rapportabile flessibilmente su mesi). Nella scuola primaria ruotano vari docenti su una classe, tutti abilitati ad insegnare l’intero curricolo, così che se si prevedono, inizialmente, 24 ore piene di insegnamento (al posto delle 22+2) e 24 ore settimanali di scuola, anche in questo caso l’aggiunta di organico risulta ridotta.
- E’ inoltre opportuno ipotizzare il prolungamento del calendario scolastico e avviare da subito i gruppi classe, anche temporanei di livello, senza dedicare due settimane ai vecchi recuperi, che non hanno mai recuperato nessuno (è surreale l’idea che in 15 giorni si recuperino lacune di un anno e oltre)
Sul curricolo
- Va premesso che si devono assolutamente evitare “accelerazioni” per recuperare il tempo perduto, al contrario si dovranno garantire ad alunne e alunni serenità e benessere al loro rientro.
- Appare necessario ricevere dal MI chiare indicazioni per rendere essenziali i curricoli, con la possibilità di concentrarsi sui nuclei fondanti delle discipline fondamentali e di aggregare alcune discipline in progetti multidisciplinari. I “curricoli sovraccarichi sono immorali”, ha detto recentemente l’inglese Dylan Wiliam, autore di ”La valutazione per l’apprendimento”, poiché sono una delle principali cause da un lato della dispersione scolastica, e dall’altro della mancanza di autonomia, creatività e profondità dell’apprendere.
- Contestualmente, proprio a partire da questa esperienza drammatica, la scuola dovrebbe: a) fornire strumenti scientifici per capire l’interconnessione e l’interdipendenza dell’umanità nel mondo globale, b) introdurre finalmente “il pezzo mancante” dell’educazione in Italia, l’apprendimento sociale ed emozionale, c) approfondire le competenze digitali, intese come capacità di vivere, imparare, lavorare e socializzare nel mondo virtuale, che è altrettanto reale di quello fisico.
Sulla questione custodia/assistenza
- Non si scopre oggi che per bambine e bambini dai 3 agli 11 anni, la scuola svolge anche una funzione sociale di custodia e assistenza, in presenza di genitori che lavorano. Non si può pretendere, però, che tale funzione sia, nelle circostanze attuali, svolta esclusivamente dalla scuola.
- Considerato che la suddivisione delle classi in gruppi non consentirà in linea di massima di avere orari che superino le 25 ore settimanali nella scuola dell’infanzia e le 24 nella scuola primaria, si renderanno necessari accordi con i Comuni e altri enti e organizzazioni per garantire, con l’utilizzo di educatori, un tempo aggiuntivo, non necessariamente a scuola, per le bambine e i bambini i cui genitori lavorano e non hanno possibilità di collocarli altrove.
Sugli insegnanti
Tre questioni appaiono assolutamente urgenti:
- Copertura di tutte le cattedre dal 1° settembre. Sia con il personale di ruolo, sia con incaricati, gli organici vanno coperti dal 1° settembre, superando tutti i possibili impedimenti burocratici. Il concorso slitta, ma almeno gli incaricati a TD siano al loro posto subito all’inizio dell’anno, come promesso.
- Aggiunta emergenziale di organico. Va quantificato rapidamente l’aumento emergenziale e temporaneo di organico.
- Formazione. E’ evidente che in questa fase è fondamentale la formazione/sviluppo professionale dei docenti, collegata in particolare all’essenzializzazione del curricolo, agli aspetti sociali ed emozionali dell’apprendimento, a un’innovativa pedagogia digitale. E vanno previsti adeguati finanziamenti