Cresce ovunque l’assenteismo,
inefficaci finora i provvedimenti repressivi
L’assenteismo degli studenti è quasi ovunque una piaga dilagante, segno inequivocabile dell’inadeguatezza della scuola rispetto ai bisogni e ai modi di vita delle giovani generazioni.
Francia e Inghilterra stanno affrontando in vari modi questo allarmante fenomeno.
Inghilterra: misure contro i genitori, tra cui l’inasprimento del carcere, ma …
L’Inghilterra ha sperimentato pesanti misure repressive, fino a ricorrere sempre più frequentemente alle multe e al carcere per i genitori, ma dati appena pubblicati, relativi al 1° e 2° trimestre dell’a.s. 2008-2009 dimostrano che questi provvedimenti sono stati assolutamente inefficaci, poiché il tasso di assenteismo nel 2008/2009 è risultato il più alto dal 1997.
Francia: 2 linee contrastanti
In Francia si sono registrate in questo inizio d’anno due linee contrastanti.
La prima, avviata in tre licei professionali del distretto (Academie) di Créteil prevede un premio in danaro, fino a 10.000 euro, per ciascuna classe per l’assiduità di presenza alle lezioni. In concreto si assegna a ciascuna classe una somma di € 2000 suscettibile di incrementi se viene rispettato il contratto stipulato tra studenti e adulti referenti in materia di assiduità e disciplina. Il progetto sottolinea che non sono remunerati i singoli studenti ma la classe, la quale potrà spendere la somma conquistata in varie iniziative, come una gita scolastica, la creazione di un’impresa o associazione, un’attività sociale, l’acquisto di materiale informatico, sportivo o culturale, ecc…
Contro questa iniziativa si è scagliato il Partito Socialista, ma anche Xavier Bertrand, il segretario dell’UMP (Union pour un Mouvement Populaire ), il partito del presidente Sarkozy.
Bertrand dopo aver preso posizione contro il premio in danaro, ha lanciato la sottoscrizione di un appello che chiede la sospensione degli assegni ai genitori degli studenti in assolvimento dell’obbligo scolastico (fino a 16 anni) che non rispettano il “contratto di responsabilità” previsto dalla legge di riforma del 31 marzo 2006.
E in Italia …
In Italia, l’assenteismo, a differenza degli abbandoni, non è oggetto di sistematiche indagini, anche se è un indicatore estremamente efficace dello “stato di salute” della nostra scuola. I dati sulla fruizione della scuola da parte di tutti i ragazzi frequentanti e regolarmente scrutinati, darebbero infatti un quadro molto realistico, più dei drop out, della così detta scuola “normale”.
I soli dati noti si riferiscono a indagini datate, che in ogni caso forniscono un quadro estremamente preoccupante del fenomeno. Sono due indagini, una nazionale dell’Assoutenti relativa all’a.s. 1997-98, e una dell’ADI svolta su 3 anni scolastici consecutivi in un solo istituto professionale di Bologna.
Indagine Assoutenti del 1997-98
L’indagine dell’Assoutenti lanciò un grido di allarme fin dal lontano a.s. 1997-98, rilevando un fortissimo sottoutilizzo della scuola specialmente da parte degli studenti degli istituti professionali del Sud.
Questi i dati dell’indagine Assoutenti:
- Fruizione del servizio-scuola al Nord:
gli studenti dei licei usufruiscono del servizio per il 93%
gli studenti degli istituti professionali per l’84%. - Fruizione del servizio-scuola al Sud:
gli studenti dei licei utilizzano il servizio per il 78,3%
gli studenti degli istituti professionali per il 68,4%
Indagine ADi su un istituto professionale di Bologna aa.ss. 2000-01, 2001-02, 2002-03
L’indagine dell’ADi, svolta in occasione del seminario internazionale del 2004, si è concentrata sul secondo quadrimestre di tre anni scolastici, 2000-01, 2001-02, 2002-03 in un istituto professionale di Bologna. Ci si è concentrati sul 2° quadrimestre, perché si voleva depurare la situazione dalle autogestioni studentesche di novembre e dicembre, durante le quali i singoli studenti sono spesso considerati presenti, senza effettivo controllo. Ci si è inoltre orientati verso un istituto professionale, perché sono gli studenti di questi istituti che esprimono in anticipo rispetto agli altri la rivolta verso l’artificio della scuola e lo status quo. Infine la scelta del più qualificato istituto professionale di una ricca città del Nord, Bologna, perché non si voleva che i dati fossero alterati dalla precarietà delle condizioni ambientali.
Questa indagine, per quanto assolutamente limitata, confermava, aggravandoli, i dati di Assoutenti, poiché, come si vede, la fruizione del servizio scuola, nel secondo quadrimestre dell’a.s. 2002-03 nel più qualificato istituto professionale di una ricca città del Nord, è del 64,20%!
Le norme contro l’assenteismo in Italia: sospese quelle per il 2° ciclo.
I decreti delegati della riforma Moratti avevano previsto la non validità dell’anno scolastico in caso di assenze superiori ad ¼ dell’orario annuale.
Per il 1° ciclo la norma è entrata in vigore con il Dlgs 59/2004 (art. 11 comma 1 “1. Ai fini della validità dell’anno, per la valutazione degli allievi è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato. Per casi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe al suddetto limite). mentre per il 2° ciclo non è entrata in vigore poiché il regolamento applicativo, il Dlgs 226/2005 è stato sospeso dal ministero Fioroni.
L’attuale Regolamento sulla valutazione, DPR 122 del 22 giugno 2009, ripropone la norma per il 1° ciclo ( art. 2 comma 10 e art. 3 comma 2), mentre rinvia alla riforma la norma per il 2° ciclo ( art.14 comma 7 7. A decorrere dall’anno scolastico di entrata in vigore della riforma della scuola secondaria di secondo grado, ai fini della validita’ dell’anno scolastico, compreso quello relativo all’ultimo anno di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, e’ richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato.”)
Esigenza di accurate analisi sulle assenze a livello di istituto, di regione e nazionali
E’ del tutto evidente che al di là del computo delle assenze al fine della validità dell’anno scolastico, è indispensabile, per comprendere lo stato del sistema di istruzione, disporre di accurate analisi delle assenze degli studenti sia a livello di singolo istituto, sia a livello regionale che a livello nazionale.