Insegnare l’Educazione civica

L’educazione civica, nonostante gli innumerevoli provvedimenti dal 1955 ad oggi (circa uno ogni tre anni!) è stata predicata non praticata. Praticare l’educazione civica comporta un’organizzazione della scuola che sappia rendere gli studenti autonomi e responsabili. Questo non accade nella grandissima maggioranza dei casi, perché comporta una riorganizzazione della scuola in termini di tempi, di spazi, di curricolo, di valutazione che dia significato ad una pedagogia, tanto spesso evocata, ma mai praticata, ossia quella che intende «porre al centro lo studente».

Tutto questo non si improvvisa, ecco perchè il corso intende fornire elementi di autonomia scolastica, di rivalutazione di soft skills come l’oralità e di acquisizione di nuovi modelli scolastici, anche su esempi esteri, basati su una educazione cosiddetta impegnata.

Primo incontro

  • L’Autonomia scolastica come ristrutturazione dell’organizzazione delle scuole: tempi, spazi, lavoro dei docenti, curricoli orientati a costruire strumenti e strategie per dare alle nuove generazioni un’educazione equa e di qualità, per un mondo inclusivo e sostenibile;
  • Esempi dalle migliori scuole estere

Secondo incontro

  • La soft skill dell’Oracy: diritto di parola, saper argomentare, saper ascoltare e cambiare opinione, prendere posizione di fronte a questioni controverse.
  • Esempio di scuola civicamente impegnata: la ESBZ Evangelische Schule Berlin Zentrum di Berlino.

Per informazioni e per un progetto formativo personalizzato con allegato preventivo:

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