L’ITALIA SAREBBE PIÙ FORTE SE AVESSE AVUTO FIN DAL PRINCIPIO LEGGI CHE DETTANO REGOLE E NON DEROGHE
(Sabino Cassese)
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Parafrasando il grande giurista possiamo dire che la scuola e la condizione docente e dirigente sarebbero “più forti” se potessero contare su “leggi che dettano regole e non deroghe”. Purtroppo la storia degli insegnanti e dei dirigenti scolastici italiani è costellata da una legislazione fatta di norme speciali, straordinarie, eccezionali, derogatorie, che hanno sempre annullato qualsiasi legge che avesse tentato di operare una svolta e mettere ordine in termini stabili e permanenti alla precarietà.
E sta capitando anche ora con la proposta avanzata dal MIUR prima con l’intervista al Ministro, poi con gli incontri sindacali, poi con le “Note a margine sul TFA” che misconosceva, ancor prima di applicarli, legge e decreti sul TFA, prevedendo un percorso che “fa eccezione alla logica programmatoria cui è improntato il TFA”, e ora con altra nota del 29 maggio 2012 che ipoteca il futuro, prima ancora di averlo definito, buttando a mare un Regolamento (DM 249/2010) che non è ancora stato applicato. Un brutto giorno per l’Italia e per la scuola
[stextbox id=”grey”]MIUR 29 maggio 2012
TFA ordinari e TFA speciali
L’avvio dei moduli aggiuntivi ai corsi di TFA, riservati ai docenti non abilitati, con servizio, richiede una modifica del D.M. n. 249/2010 con un altro provvedimento regolamentare di pari rango. L’ iter di approvazione, già avviato,non potrà concludersi in tempi brevi per la necessaria e prescritta acquisizione di tutti i pareri degli Organi Consultivi previsti.
L’approvazione del regolamento consentirà nella programmazione 2012- 13 l’istituzione di un doppio percorso di TFA, l’uno che prevede la selezione, la formazione in aula, il tirocinio e l’esame finale, l’altro che permette ai docenti con tre anni di servizio di accedere direttamente alla formazione in aula e all’esame finale.
Si precisa dunque che le uniche procedure di abilitazione attualmente in corso sono quelle di cui al D.M. 14 marzo 2012 i cui termini di iscrizione scadono, come noto, il 4 giugno p.v.[/stextbox]
A bandi TFA in scadenza (4 giugno), il comunicato afferma che i non abilitati che negli anni scorsi hanno svolto supplenze per tre anni possono abilitarsi attraverso l’istituzione di un doppio canale, il TFA speciale (!!), senza vincolo di numero e senza alcuna prova di ingresso, rispetto alle tre di chi si iscrive regolarmente al TFA, senza tirocinio, con solo la formazione in aula e con il solito esame farsa finale tipico di tutte le abilitazioni riservate.
Il ministero non ha quantificato quanti siano, si tratta comunque di molte decine di migliaia di persone. Salta perciò quel minimo di programmazione quantitativa che era stato impostato. E, conferendo loro l’abilitazione, verranno date illusioni a una quantità enorme di aspiranti docenti che poi non troveranno posto. Tutto questo con gravi forzature normative che riapriranno la strada infinita dei ricorsi, anche se si cerca di tamponarli modificando il decreto. E’ la tristissima storia della scuola italiana
Nell’incontro del 22 maggio u.s. i dirigenti hanno affermato che nulla era stato ancora deciso, ma che a loro avviso, la programmazione nella scuola non è possibile, perché ci sono troppi comandati e distaccati per i quali occorrono incarichi a tempo determinato e sono fuori programmazione (sic!). Forse ci si dimentica che ci sono graduatorie ad esaurimento stracolme. L’unica cosa da fare è un eventuale ulteriore controllo delle situazioni relative alle graduatorie esaurite. Il resto è privo di consistenza, è solo, ancora una volta, la storia che drammaticamente si ripete.
I GIOVANI ANCORA UNA VOLTA DISCRIMINATI E IL MERITO GETTATO ALLE ORTICHE
Va ricordato che dopo il concorso ordinario del 1999 sono state effettuate ulteriori sanatorie attraverso corsi abilitanti speciali ( DM 85/2005) per i docenti di tutti i gradi e ordini di scuola, ivi compreso gli insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria e inoltre fino al 2007 si sono svolte le ammissioni Ssis. Tra i non abilitati con tre anni di servizio scolastico vi è certo un piccolo numero di laureati dal 2008 in poi, ma la maggior parte di essi sono più anziani e o sono stati bocciati nei concorsi o nelle ammissioni Ssis o a quelle neppure si sono presentati.
L’ADi chiede di fermarsi, il merito non si valorizza dando premi ai “migliori studenti dell’anno”, ma attraverso una formazione qualificata e un reclutamento rigoroso dei docenti.
L’ADI chiede che:
1) l’abilitazione sia conseguita da tutti allo stesso modo attraverso il TFA come previsto dal D.M. n. 249/2010 senza deroghe;
2) il concorso ordinario, da concludersi entro il 2013, sia indetto entro il 2012 attraverso il nuovo Regolamento previsto dall’art. 2 comma 416 della legge 244/2007, che se tempestivamente redatto sarà pronto prima della fine dell’anno in corso.
3) al concorso devono poter partecipare con riserva coloro che stanno seguendo il TFA.