Seminario internazionale

La grande incertezza

Bologna 22 - 23 Feb 2019

Iscrizione online

Le prenotazioni sono chiuse per questo evento.

PRESENTAZIONE

1Le ragioni di un titolo:
LA GRANDE INCERTEZZA. Insegnanti alla ricerca di valori tra competenze globali e identità nazionali.

Scrive Yuval Noah Harari: “L’umanità sta vivendo rivoluzioni senza precedenti, tutte le nostre vecchie storie stanno andando in frantumi e nessuna nuova narrazione è finora emersa per prenderne il posto. Come possiamo preparare noi stessi e i nostri figli per un mondo scosso da tali inediti sconvolgimenti e radicali incertezze?”

Ardua domanda.
Sappiamo che, in un’era di difficile transizione, l’incapacità di delineare un nuovo futuro per il destino umano si accompagna ovunque a spinte per un ritorno al passato, come spesso capita quando le cose non funzionano più. Si impongono visioni nazionalistiche e religiose che privilegiano un gruppo umano su altri. Si alzano muri nel tentativo di restringere il flusso delle idee, delle merci e delle persone, sia via terra che nel cyberspace. L’immigrazione è out, i dazi sono in.

Ma oggi il genere umano ha di fronte a sè alcuni problemi comuni che si fanno beffa di tutti i confini nazionali e che possono essere risolti solo attraverso la cooperazione globale. Si pensi alla guerra nucleare, ai cambiamenti climatici e agli sconvolgimenti tecnologici. Non si possono costruire muri contro l’inverno nucleare o contro il riscaldamento globale, e nessuna nazione può da sola controllare l’Intelligenza Artificiale o la bioingegneria.
Si tratta di problemi globali che nemmeno le grandi nazioni possono risolvere da sole.

E allora torna prepotente la domanda di Harari: “Come possiamo preparare noi stessi e i nostri figli per un mondo scosso da tali inediti sconvolgimenti e radicali incertezze?”.

Quale il ruolo della scuola?
Quali visioni del futuro, quali valori, possono ridare riferimenti etici e culturali e uno slancio nuovo al lavoro degli insegnanti?
Come possiamo rimanere fedeli alla nostra cultura e alla nostra identità nazionale e allo stesso tempo condividere, almeno in parte, un’identità e valori globali?
Questi sono i grandi interrogativi che accompagnano questo seminario internazionale, a cui tenteranno di dare risposta voci diverse ed esperienze diverse.

LE TRE SESSIONI

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Come di consueto il seminario si svilupperà su tre sessioni, venerdì 22 febbraio mattina, venerdì 22 febbraio pomeriggio, sabato 23 febbraio mattina. Ed ora alcune notizie sulle tre sessioni, mentre si possono trovare informazioni specifiche sui relatori alla voce “Relatori” dell’indice.

Prima sessione: venerdì 22 febbraio mattina
La sfida dei curricoli nell’era dell’incertezza

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La prima sessione ha il difficile compito di analizzare i curricoli scolastici, i loro contenuti, la loro organizzazione, e tentare di indicare possibili vie di uscita ad una scuola che fatica enormemente a lasciare antichi modelli.
Non è facile. Oggi non abbiamo la minima idea di come sarà il mondo nel 2050, eppure dobbiamo educare bambini e bambine che, nati oggi, avranno poco più di 30 anni in quegli anni. E allora che cosa dovremmo insegnare loro perchè possano vivere, relazionarsi, lavorare in un mondo di cui non sappiamo nulla, se non che in esso si potrebbe vivere molto più a lungo di oggi e che lo stesso corpo umano potrebbe diventare l’oggetto di una rivoluzione senza precedenti grazie alla bioingegneria e alle interfacce cervello-computer?

Quasi tutti i sistemi scolastici del mondo hanno costruito i loro curricoli sull’accumulo di nozioni . Questa impostazione che aveva un senso nel passato, non lo ha più ora in cui siamo travolti da una smisurata quantità di informazioni e disinformazioni.

Che fare? E come fare convivere la tradizione nazionale e locale in questo mondo globalizzato?

Di seguito le relazioni di questa sessione.

  1. Il sociologo Alessandro Cavalli, con la relazione Insegnare per un mondo glocale, esaminerà, con l’acutezza visionaria che gli è propria, la necessità di non contrapporre il locale e nazionale al globale. Sentirsi parte del villaggio globale non comporta la rinuncia alla propria identità culturale, religiosa, nazionale, perché si può essere fedeli alla propria comunità locale e al proprio Paese e allo stesso tempo al pianeta terra e all’intera specie umana a cui si appartiene.
  1. Jeff Holte, il Direttore dell’Educazione alla Liger Leadership Academy, in Cambogia, illustrerà il curricolo e la metodologia di una scuola, che ha assunto la missione di ricostruire una classe dirigente democratica in un Paese devastato dal genocidio. Con il 65% della popolazione al di sotto dei 30 anni, il futuro della Cambogia è nelle mani dei suoi giovani. Per questo è un imperativo attrezzare una nuova generazione con le capacità di guidare il futuro sviluppo sociale ed economico del proprio Paese, giovani con una mentalità globale, ma radicati nella propria comunità con la determinazione di cambiarla e farla crescere.
  1. Alberto De Toni, Rettore dell’Università degli studi di Udine, tratterrà il tema Scuole auto-organizzate: verso ambienti di apprendimento innovativi. Ci parlerà del coraggio e della necessità di promuovere l’auto-organizzazione scolastica, che non è sinonimo di autogestione, bensì il passaggio dal ruolo classico di pianificazione e controllo dell’insegnamento a uno nuovo di creazione e presidio del contesto della scuola e dell’apprendimento. Un’organizzazione fondata sulla partecipazione e assunzione di responsabilità di tutti in una logica di intra-imprenditorialità, come ha ben descritto nel libro che porta questo stesso titolo.
  1. Marius Felderhof, teologo dell’Università di Birmingham, affronterà il tema La dimensione religiosa nelle sfide dell’educazione globale . Le istituzioni religiose giocano ruoli significativi nei sistemi educativi in molti Paesi, a volte in termini molto critici. Capire le differenze religiose appare sempre più centrale per lo sviluppo della cittadinanza e di società pacifiche. Felderhof, che ha sempre incluso nel suo programma di teologia corsi sul giudaismo, l’induismo, l’islam e il sikhismo, tratterrà il tema anche alla luce di quanto ha fatto come responsabile dell’innovativo programma di educazione religiosa del 2007, che ha visto impegnate tutte le principali religioni della città di Birmingham.
  1. Raini Sipilä, insegnante a Helsingin Suomalainen Yhteiskoulu, una delle migliori scuole finlandesi, ci illustrerà il nuovo curricolo varato in Finlandia nel 2016. Un’innovazione curricolare che si propone di superare l’apprendimento per singole discipline attraverso un’impostazione nota come Apprendimento Basato sui Fenomeni.

Seconda sessione: venerdì 22 febbraio pomeriggio
Un’educazione che promuove i valori umani

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Un’ Educazione che promuove i valori umani è il titolo della 2^ sessione. La parola “valori” è stata per molto tempo considerata “con sospetto” nel lessico scolastico, perché ad essa si associava l’idea dell’ ”indottrinamento”  di giovani menti in formazione. Questo è avvenuto in Italia per ragioni storiche innanzitutto. Ci sono stati periodi, quali il fascismo, in cui si è utilizzata la scuola per inculcare valori volti più a formare sudditi che cittadini. Successivamente si sono avuti periodi di tensioni ideologiche fortissime che hanno impedito agli insegnanti di affrontare questioni che avrebbero creato divisioni fra gli studenti e con i genitori. Oggi, in una scuola che pare aver smarrito anche i più semplici valori tradizionali, come la disciplina ed il rispetto, e di fronte a sfide per le quali ci si sente totalmente privi di strumenti, la parola “valori” si riaffaccia con prepotenza, chiedendo un nuovo “diritto di cittadinanza” all’interno della scuola. Questa sessione affronterà l’arduo compito di analizzare come e con quali caratteristiche i “valori” possono rientrare nell’insegnamento/apprendimento.

  1. La sessione prende avvio dalla relazione di Mario Piacentini, analista OCSE, che illustrerà il recente quadro di riferimento dell’OCSE sulle competenze globali, Educare i nostri giovani a un mondo inclusivo e sostenibile. Ci piace ricordare che è stato lo studio dell’ADi di questo documento http://adiscuola.it/pubblicazioni/preparare-i-nostri-giovani-per-un-mondo-inclusivo-e-sostenibile/ che ha acceso la prima scintilla per la costruzione di questo seminario. Che cosa sono le “competenze globali”, quali le loro finalità, quali i valori, come si valutano e come si conciliano con i curricoli nazionali, sono gli argomenti che verranno trattati da questa relazione che apre la 2^ sessione.
  1. Seguirà la narrazione dell’educazione in una scuola riconosciuta come una delle migliori e più innovative in Spagna e non solo: il Col.legi Montserrat di Barcellona. Una scuola che educa bambini e bambine dai 3 ai 18 anni e che ha fatto dell’”educazione globale” la propria missione. Un’educazione in grado, cioè, di far raggiungere a ciascuno il massimo delle proprie potenzialità umane, fisiche, intellettuali, spirituali e sociali. Ce ne parlerà la Direttrice Suor Núria Miró, una persona di eccezionale apertura ai valori globali.
  1. Donato Speroni, responsabile di redazione dell’ASviS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, tratterà il tema Agenda 2030: l’innovazione sostenibile a scuola. L’Agenda dell’ONU ha determinato gli impegni per lo sviluppo sostenibile da realizzare entro il 2030, attraverso il perseguimento di 17 obiettivi globali (SDGs – Sustainable Development Goals). Abbiamo dunque dinnanzi meno di 12 anni per realizzarli! Lo sviluppo sostenibile richiede importanti modificazioni culturali e comportamentali, grande è pertanto il ruolo della scuola in questa enorme sfida globale.
  1. Giuseppe Paschetto e suoi alunni, Gli alunni della Scuola secondaria di 1° grado di Mosso (Biella), con il loro bravissimo insegnante Giuseppe Paschetto, candidato al Global Teacher prize 2019, racconteranno come si può vivere bene a scuola e diventare consapevoli delle sfide da affrontare per cambiare il mondo e rendere la nostra Terra un pianeta sostenibile.
  1. Mark Moorhouse, Dirigente della Matthew Moss High School di Manchester, ci dirà come, in una scuola situata in uno dei quartieri più poveri della città e dell’Inghilterra, ha impostato il curricolo e l’organizzazione degli studi con la grande ambizione di fare dei propri studenti dei changemaker, capaci di cambiare il mondo, imparando, in primo luogo, a vivere con responsabilità e autonomia il proprio ruolo di studenti.

Terza sessione, sabato 23 febbraio mattina
Uno sguardo positivo sul futuro

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La terza ed ultima sessione avrà il compito di comunicare a tutti i partecipanti un forte slancio positivo, una grande carica di motivazione e passione per riprendere il cammino con rinnovato impegno e responsabilità.
Cambiare è possibile, anche quando grande è l’incertezza!

  1. Apre la sessione la relazione di Andreas Schleicher, Direttore Generale della Divisione Education and Skills all’OCSE, che porta il titolo del suo ultimo libro, World Class. Come costruire un sistema scolastico per il 21° secolo. Con lungimiranza e vastissime conoscenze fondate sui dati, Schleicher sfata molti miti che ancora gravano sulla scuola e sugli insegnanti, e parimenti ci indica quali siano i fattori che oggi maggiormente sostengono il successo scolastico. E lo fa attraverso un entusiasmante viaggio all’interno di 5 sistemi educativi al top delle classifiche mondiali: 1) Singapore, 2) Estonia, 3) Canada, 4) Finlandia, 5) Shanghai.
  1. Il grande sociologo François Dubet affronterà il tema Ri-creare una scuola di qualità. In questo mondo in completa trasformazione, la scuola non gioca più il ruolo che da essa ci siamo sempre aspettati. Non si tratta allora né di intraprendere un cambiamento né di invocare una restaurazione. Bisogna RE-inventare la Scuola. Una ricostruzione dell’educazione per tutti, equa e inclusiva, in un ambiente di apprendimento che dovrà essere un laboratorio permanente di innovazione, capace di insegnare il rigore e favorire allo stesso tempo la creatività, in un continuo imparare facendo.
  1. Dario Ianes, Co-fondatore del Centro Studi Erickson, affronterà un tema che ha caratterizzato tutto il percorso dell’ADI, Un nuovo sviluppo per la professione docente. Si tratta di delineare le caratteristiche, assunte anche da esempi internazionali, di una nuova figura di docente esperto, ET (Expert Teacher), delle competenze che deve padroneggiare e delle funzioni che deve svolgere entro una scuola autonoma capace di autogovernarsi.
  1. Infine, Silvia Panzavolta e Maria Guida, ricercatrici dell’INDIRE, tratteranno il tema Rendere visibili pensieri e apprendimento nella scuola secondaria di 2°grado, sviluppato in collaborazione con Project Zero di Harvard. Come può l’insegnamento andare oltre la passiva trasmissione di conoscenze, per impegnare gli studenti in prima persona all’interno e all’esterno della classe? Come si può spostare l’equilibrio nelle classi così da porre al centro la creazione oltre che la trasmissione delle conoscenze, della cultura e dei valori? Queste le domande a cui Silvia Panzavolta e Maria Guida tenteranno di dare risposta.
  1. Conclude la sessione la relazione di Magnus Blixt, Rettore della Glömstaskolan di Stoccolma. Una scuola di ultimissima generazione come architettura scolastica e impostazione metodologica, che ha come motto: “ Ad una grande libertà si accompagna una grande responsabilità”. Un motto che l’ADi vorrebbe caratterizzasse non solo il modo di essere degli studenti ma parimenti quello degli insegnanti.

L’invito al Ministro Marco Bussetti

6Ci auguriamo che il Ministro voglia accogliere l’invito degli organizzatori tutti di questo seminario internazionale. Sarebbe importante ed interessante poter avviare, anche a partire da questo incontro, un proficuo scambio di idee e di proposte.

La nostra scuola ne ha davvero bisogno.

 

 

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