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Francia: considerazioni di Sarkozy sulla scuola nel discorso al Congresso il 22 giugno 2009

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Il 22 giugno, alla vigilia di un rimpasto governativo che ha visto lo spostamento del ministro dell’istruzione Xavier Darcos agli affari sociali e la sua sostituzione con Luc Chatel, il presidente della Repubblica Sarkozy ha tenuto a Versailles un discorso al Congresso nel quale ha affrontato anche i temi della scuola.   “Voglio che si […]

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Il 22 giugno, alla vigilia di un rimpasto governativo che ha visto lo spostamento del ministro dell’istruzione Xavier Darcos agli affari sociali e la sua sostituzione con Luc Chatel, il presidente della Repubblica Sarkozy ha tenuto a Versailles un discorso al Congresso nel quale ha affrontato anche i temi della scuola.

 

Voglio che si ricerchi una soluzione per tutti gli allievi che lasciano la scuola a 16 anni senza nulla in mano. Una soluzione che sicuramente ci farà spendere di più oggi, ma che ci permetterà di spendere molto meno domani perché quei giovani potranno un giorno trovare un impiego, farsi una famiglia,  allevare i propri figli invece di rimanere ai margini della società. E’ dunque  un investimento”.

Queste le parole del presidente della Repubblica Sarkozy in una fase di accesa discussione sulla riforma dei licei e di tensione fra gli insegnanti a causa della soppressione di molti posti di insegnamento.

br9_sarko_aSarkozy  ha così continuato:  

“Voglio creare le condizioni per una vita migliore nei licei, perché dei liceali felici, responsabili,  e attentamente considerati, saranno migliori allievi e migliori cittadini. (…) Voglio rilanciare la filiera professionale, la filiera tecnologica, la filiera letteraria. Voglio che queste filiere possano avere i mezzi necessari per diventare filiere di eccellenza così come lo è quella scientifica
(In Francia il liceo scientifico è il più prestigioso, così come in Italia continua ad esserlo il liceo classico. Ndr)

Ha poi annunciato che vuole che si sviluppino convitti di eccellenza, in cui siano accolti a spese dello Stato i ragazzi di condizioni economiche modeste, ma che hanno il gusto dello studio, poiché, ha aggiunto, la dispersione delle intelligenze e dei talenti è lo spreco peggiore per un Paese. Si tratta di  una formula, quella dei convitti di eccellenza, che Sarkozy sperimentò quando dirigeva il dipartimento Hauts-de-Seine.

Alcuni sindacati hanno stigmatizzato che si è trattato di un discorso troppo general-generico. Tra questi l’UNSA ha dichiarato che dopo mesi di tensioni dovute alla soppressione di molti posti di insegnamento ci si aspettava un gesto concreto di pacificazione, che non c’è stato.

 

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