Il 19 novembre 2008 la VII Commissione della Camera ha ultimato l’analisi del Piano Programmatico presentato congiuntamente dal ministro Gelmini e dal ministro Tremonti, di cui l’ADi ha fornito un’ampia sintesi e commento. Si tratta del Piano previsto dall’art. 64 della legge 133, che una volta ottenuto il parere delle Commissioni di Camera e Senato e della Conferenza unificata, sarà attuato con uno o più Regolamenti.
Il piano dovrebbe essere definitivamente varato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 10 dicembre p.v. L’intenzione del ministro Tremonti, infatti, è di attuare il Piano già dal 2009, per ovvii motivi finanziari.
Si ipotizzano slittamenti nelle iscrizioni, come richiesto dalla VII Commissione. Rimangono in ogni caso difficoltà per i dirigenti soprattutto delle secondarie di 2° grado che hanno già programmato gli open day e non sanno ancora cosa dire ai genitori e come organizzarsi. Ogni commento sull’autorevolezza del MIUR è a questo punto superfluo.
Vediamo brevemente le condizioni espresse dalla VII Commissione, non senza notare che se le richieste fossero accolte, non ci sarebbe più con ogni probabilità la copertura finanziaria:
1. Scuola infanzia: garanzia delle 40 ore settimanali con 2 insegnanti, la fascia antimeridiana solo modello residuale su richiesta delle famiglie
2. Scuola primaria: modello a 24 ore solo su richiesta delle famiglie, garanzia degli altri orari ( 27, 30 40 ore), con maestro prevalente e nel tempo pieno due insegnanti per classe
3. Scuola secondaria 1° grado: ridurre le classi a tempo prolungato, da istituirsi solo su precise richieste delle famiglie
4. Slittamento del termine di iscrizione al primo anno di tutti i corsi di studi interessati dalla revisione degli ordinamenti, allo scopo di predisporre la nuova offerta formativa, per consentire alle famiglie e agli studenti di ricevere adeguate informazioni
5. Risorse per i percorsi di istruzione e formazione professionale al fine di garantirne la prosecuzione
6. Risorse umane: sia previsto l’aumento del numero minimo medio degli alunni per classe, e non quello del numero massimo
7. Insegnanti di sostegno: sia tutelato il rapporto di un docente ogni due alunni disabili
8. Personale ATA: si rivedano le tabelle per evitare il ricorso all’esternalizzazione di servizi.
IL TESTO DEL PARERE DELLA VII COMMISSIONE, CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
Piano programmatico di interventi volti alla razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane e strumentali del sistema scolastico (Atto n. 36).
PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE
La VII Commissione, cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati, esaminato il Piano programmatico di interventi volti alla razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane e strumentali del sistema scolastico (n. 36), che reca misure fondamentali al fine di ridefinire una revisione degli ordinamenti scolastici, una riorganizzazione della rete scolastica, ivi compresi i centri territoriali per gli adulti e i corsi serali, nonché un razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane delle scuole; (…)
esprime PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti condizioni:
1) con riferimento alla revisione degli ordinamenti scolastici:
- all’interno della revisione dei piani di studio, siano riservate all’autonomia didattica delle scuole attività opzionali-facoltative per favorirne la personalizzazione;
- si individuino in modo più esplicito le competenze attese al termine dei percorsi scolastici, attraverso l’individuazione di profili in uscita, anche con riferimento alla valutazione esterna degli apprendimenti in linea con gli standard definiti in sede europea e OCSE;
- l’orario obbligatorio delle attività didattiche della scuola dell’infanzia deve garantire prioritariamente il tempo di 40 ore con l’assegnazione di due insegnanti per sezione e prevedere soltanto come modello organizzativo residuale lo svolgimento delle attività didattiche nella fascia antimeridiana, con l’assegnazione di un unico docente per sezione, sulla base della esplicita richiesta delle famiglie;
- appare necessario coordinare, previo accordo con gli enti locali, le modalità di prosecuzione della sperimentazione delle «sezioni primavera» con quelle relative al servizio dell’anticipo, al fine di generalizzare l’accoglimento dei bambini in età compresa tra i ventiquattro e i trentasei mesi, nelle sezioni primavera o nella scuola dell’infanzia;
- in relazione alla scuola primaria del primo ciclo, sia previsto che l’attivazione di classi affidate ad unico docente, funzionanti per un orario di 24 ore settimanali, sia effettuata sulla base di specifiche richieste delle famiglie e siano garantiti gli insegnamenti specialistici di religione e di inglese;
- sia stabilito il tempo scuola in funzione non soltanto delle esigenze di riorganizzazione didattica, ma soprattutto in ragione della domanda delle famiglie e pertanto siano garantiti differenti articolazioni dell’orario scolastico a 27, 30 e 40 ore, mantenendo la figura dell’insegnante prevalente, secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 59;
- sia inoltre previsto che per le classi funzionanti a tempo pieno siano assegnati due docenti per classe;
- sia previsto, in ordine alla scuola secondaria di primo grado, un orario obbligatorio flessibile dalle 29 alle 30 ore, secondo i piani dell’offerta formativa delle scuole autonome;
- siano ridotte le classi funzionanti con il tempo prolungato, in assenza di richiesta effettiva delle famiglie e, viceversa, sia garantito che quelle realmente operanti, con il numero richiesto di alunni frequentanti, possano funzionare per 40 ore, soddisfacendo a pieno le domande delle famiglie;
- si proceda all’armonizzazione delle indicazioni nazionali formulate nella XIV e XV legislatura;
- siano previste, a partire dall’anno scolastico in corso, iniziative di riqualificazione professionale finalizzate ai nuovi ordinamenti;
- si preveda uno slittamento del termine di iscrizione al primo anno di tutti i corsi di studi interessati dalla revisione degli ordinamenti, allo scopo di predisporre la nuova offerta formativa, per consentire alle famiglie e agli studenti di ricevere adeguate informazioni finalizzate alla scelta dei percorsi di studio;
- siano previste risorse dedicate ai percorsi di istruzione e formazione professionale al fine di garantirne la prosecuzione, la messa a regime e l’espansione anche come efficace strumento di contrasto alla dispersione scolastica e formativa;
- con riferimento ai centri di istruzione per gli adulti, sia definito l’assetto organizzativo-didattico, prevedendo un numero adeguato di materie di insegnamento, collegando l’autorizzazione dei medesimi corsi al monitoraggio degli esiti finali, nel rispetto dei principi fissati dalla strategia di Lisbona in ordine all’educazione continua e permanente;
- siano adeguatamente valorizzate le competenze scientifiche e musicali in tutti i percorsi scolastici;
2) con riferimento alla riorganizzazione della rete scolastica:
- si dia attuazione al parere della Conferenza unificata Stato regioni e autonomie locali, espresso nella riunione del 13 novembre 2008;
3) con riferimento al razionale ed efficiente utilizzo delle risorse umane della scuola:
- sia previsto l’aumento del numero minimo medio degli alunni per classe, e non quello del numero massimo, al fine di rispettare i parametri di agibilità di cui in premessa, convergendo così sul parere espresso dalla regione Lombardia in sede di Conferenza unificata;
- sia tutelato il rapporto di un docente ogni due alunni disabili;
- in ordine alle nuove tipologie dei licei e degli istituti tecnici e professionali, si tenga in dovuto conto, ai fini dell’accorpamento delle classi di concorso e delle conseguenti assegnazioni delle cattedre, la competenza disciplinare specifica degli attuali docenti, evitando di utilizzare gli stessi in modo non corrispondente alle classi di abilitazione, anche ai fini della riconversione professionale dei docenti in esubero;
- sia potenziata e qualificata l’attività di formazione degli insegnamenti specialistici di lingua inglese nella scuola primaria, al fine di generalizzare in modo compiuto e adeguato questo tipo di insegnamento;
- si rivedano le tabelle che determinano l’organico di vari profili professionali del personale ATA, allo scopo di razionalizzare gli organici evitando il ricorso all’esternalizzazione di servizi, in presenza di personale impiegato a tempo indeterminato nelle scuole.