L’OCSE promuove l’inclusività dei sistemi educativi con riferimento a vari aspetti (migrazioni, minoranze, genere, bisogni educativi speciali ecc. : https://www.oecd.org/education/strength-through-diversity/).
In questa ottica è recente la pubblicazione di un rapporto che analizza le iniziative politiche e educative per l’inclusione degli studenti dotati (gifted students) .
La pubblicazione (a questo link) segnala che prima di tutto è necessario definire il concetto di “talento” per poi individuare i punti critici e le pratiche di successo messe in atto dai vari paesi OCSE per sostenere gli studenti dotati.
Infatti il talento è stato tradizionalmente inteso come intelligenza superiore alla media misurata dai test del quoziente intellettuale (QI), che sono spesso associati a determinate materie come matematica o musica. Ma le definizioni stanno cambiando. La ricerca attuale indica che il talento va oltre il QI e comprende molteplici forme di intelligenza come creatività ed empatia; inoltre bisogna riconoscere che gli studenti dotati non sono un gruppo omogeneo. Dunque il potenziale dello studente dotato può essere attivato grazie a opportunità e supporto appropriati nell’istruzione.
Il testo descrive come i paesi OCSE usino termini e strategie diverse per indicare gli studenti dotati, anche se quasi tutte le nazioni sentono l’esigenza di offrire loro opportunità specifiche di apprendimento.
Come si misura il talento? Quali le migliori strategie per potenziare le capacità dei gifted students? Come formare il personale scolastico? E come superare i pregiudizi che spesso portano a sotto rappresentare alcune categorie, come ad esempio il genere femminile, nei gruppi a cui vengono offerti programmi di potenziamento?
Queste e altre problematiche sono affrontate nel testo segnalato: Rutigliano, A. and N. Quarshie (2021), “Policy approaches and initiatives for the inclusion of gifted students in OECD countries”, OECD Education Working Papers, No. 262, OECD Publishing, Paris, https://doi.org/10.1787/c3f9ed87-en.