PRESENTAZIONE
di Alessandra Cenerini
Presidente ADi
ADi ha sempre ritenuto il curricolo uno degli aspetti fondamentali dell’innovazione scolastica insieme alla progettazione dei tempi e degli spazi e all’organizzazione professionale dei docenti.
L’analisi delle innovazioni curricolari ha così accompagnato ADi fin dalla sua nascita, portandola ad esaminare, fra gli altri, tutti i lavori dell’OCSE, dal progetto DESECO del 2003 all’avvio nel 2015 del progetto “Il futuro dell’educazione e delle competenze 2030”, “Future of Education and Skills 2030”, tuttora in corso. Di quest’ultimo progetto, composto di diversi testi, offriamo qui alcune sintesi in italiano ad opera del bravo Marco Bardelli, responsabile ADI per l’area Valutazioni e tendenze internazionali.
Sono documenti importanti che ADi offre alla scuola italiana all’apertura di questo secondo anno scolastico segnato dal Covid19, perché proprio la crisi pandemica ha fatto emergere con più chiarezza ed urgenza la necessità di intervenire su “ciò che gli studenti apprendono”, non solo sul come e sul dove.
Una delle critiche che ADi ha sempre rivolto ai curricoli della scuola italiana è la loro “bulimia”, quello che OCSE chiama il sovraccarico dei curricoli, curriculum overload, ed è da qui che occorre partire per costruire un pensiero nuovo su ciò che a scuola va insegnato e appreso.
Il problema del “sovraccarico”, particolarmente acuto in Italia, è comune a livello globale, come scrive OCSE in Future of Education and Skills 2030, perché gli attuali cambiamenti sociali, tecnologici ed economici spingono i sistemi scolastici a includere nei curricoli nuove competenze (digitali, globali, finanziarie, relative ai media, al coding, all’imprenditorialità, all’ambiente, ecc..). Al tempo stesso, manca lo spazio e il tempo per aggiungere nuovi contenuti senza causare un sovraccarico insostenibile del curricolo. Sorge così il problema di che cosa cambiare, quali priorità attribuire ai saperi, che cosa eliminare senza comprometterne il rigore, come gestire il processo di cambiamento ecc..
Scrive Andreas Schleicher nella presentazione di Future of Education and Skills 2030:
“Stiamo affrontando sfide senza precedenti – sociali, economiche e ambientali – guidate dall’accelerazione della globalizzazione e da un tasso più rapido di sviluppi tecnologici. Allo stesso tempo siamo in presenza di una miriade di nuove opportunità per il progresso umano. Il futuro è incerto e non possiamo prevederlo; ma dobbiamo essere aperti e pronti ad affrontarlo. (……)
Per scoprire come farlo al meglio, l’OCSE ha lanciato il progetto Il futuro dell’istruzione e delle competenze 2030. Lo scopo del progetto è aiutare i Paesi a trovare risposte a due grandi quesiti:
- Di quali conoscenze, abilità, attitudini e valori avranno bisogno gli studenti di oggi per vivere in futuro e forgiare al meglio il loro mondo?
- In che modo i sistemi scolastici possono sviluppare efficacemente queste conoscenze, abilità, attitudini e valori?
Il progetto insiste opportunamente su due questioni che non appartengono alla scuola tradizionale: 1) l’importanza dei “valori”, 2) il benessere di studenti e insegnanti. E lo fa collegandosi all’Agenda 2030 dell’ONU e ai suoi obiettivi per lo sviluppo sostenibile.
La pubblicazione che vi proponiamo contiene tre testi:
- Una bussola per l’apprendimento 2030
- Il sovraccarico dei curricoli
- Lo sfasamento temporale dei curricoli
ADi intende proseguire questo lavoro sui curricoli e aprire un ampio dibattito nelle scuole, che troverà un suo primo approdo nel seminario internazionale dell’ADi di febbraio 2022 che porta un titolo evocativo:
QUESTA SCUOLA NON HA PIÙ PARETI…
Un approccio ecosistemico all’istruzione.
Pubblicazione a questo link: Una bussola per l’apprendimento 2030
Pubblicazione a questo link: Il sovraccarico del curricolo