Alla Matthew Moss High School si studia e si sta bene!
INTRODUZIONE
Grazie per avermi invitato a questo bellissimo convegno, un evento di altissimo livello, di grande profondità e spessore, raro assistere a eventi del genere in Gran Bretagna. Molto stimolante per il nostro intelletto e il nostro spirito.
Bene, comincerò con una domanda particolarmente pressante: “Come possiamo preparare i nostri studenti a un futuro così radicalmente diverso dal nostro passato?” I nostri paradigmi sono assolutamente conservatori. Se noi sapessimo che il chirurgo che deve operare nostro figlio segue metodi in uso un secolo fa, rifiuteremmo di farlo operare dal quel medico e cercheremmo una soluzione migliore. Ebbene la nostra scuola è impostato come un secolo fa, ma il nostro sistema pare non preoccuparsene e anche gli insegnanti non si sentono, in grande maggioranza, coinvolti nell’adeguare i propri metodi e la propria organizzazione. La maggior parte di noi è contenta di andare avanti come ha sempre fatto. Ma come possiamo in queste condizioni preparare i giovani a un futuro così diverso dal nostro passato?
E allora come andare avanti? Uno scisma rispetto al nostro passato?
O un’integrazione del vecchio con il nuovo?
A questo ha cercato di rispondere la mia scuola, con un percorso non sempre lineare.
LA MATTHEW MOSS HIGH SCHOOL
Io ho l’onore di essere il dirigente scolastico di questa scuola, la Matthew Moss High School, una scuola statale per ragazzi dagli 11 ai 16 anni a Rochdale, vicino a Manchester, nel nord dell’Inghilterra. Il 50% dei nostri studenti è socialmente ed economicamente svantaggiato, il 50% ha l’inglese come seconda lingua e il 25% ha bisogni educativi speciali. La nostra meravigliosa comunità deve affrontare sfide significative e il nostro viaggio alla ricerca di nuovi metodi di insegnamento e apprendimento è, penso, degno di essere condiviso.
Un’agenda progressista
Per preparare i giovani a un futuro radicalmente diverso, abbiamo adottato nel corso del tempo molte pratiche progressiste per aiutarli ad attrezzarsi ad agire e ad avere le abilità necessarie a navigare tra le incertezze del loro secolo. Per fare questo da noi un elemento fondamentale è l’apprendimento basato sui progetti e sulla ricerca. Una metodologia che non usa i tradizionali libri di testo, né fa uso dei voti. Gli studenti progettano e realizzano le loro indagini e poi presentano ciò che hanno appreso e fatto ai compagni, ai genitori, agli insegnanti nella giornata della Presentazione degli Apprendimenti.
Questo si è dimostrato uno strumento potente ed efficace in una comunità non abituata al perseguimento dell’eccellenza scolastica.
Posso fare l’esempio di due studenti, uno che ha indagato gli effetti della musica sullo stato d’animo e l’altro che si è occupato di animazione, ora sono entrambi all’università dove studiando queste stesse discipline. E sono stati i primi della loro famiglia ad andare all’università.
Abbiamo avuto riconoscimenti per i nostri successi in questo campo, tanto che il Dipartimento per l’Innovazione nel Regno Unito ha premiato la nostra scuola inserendola nella sua influente pubblicazione “Dieci scuole per il 21° secolo”. E’ davvero un grande onore in Inghilterra avere questa citazione.
Con il cambio di governo è cambiata l’aria e…
Con il cambio di Governo, quest’agenda progressista ha però perso il favore di cui godeva presso il Ministero dell’Istruzione, che, per le scuole secondarie, si è focalizzato soltanto sui risultati nell’esame di stato a 16 anni.
Gli Ispettori hanno retrocesso la scuola da “Buona” a “Bisognosa di miglioramento” e il Ministro in un discorso è giunto a chiedere se la nostra scuola meritasse i precedenti apprezzamenti.
Cosa stava accadendo? Abbiamo sinceramente avuto una vera e propria crisi d’identità. Che cosa dovevamo fare? Dovevamo abbandonare le nostre pratiche progressiste e insegnare solo per superare i test? Dovevamo essere progressisti o tradizionalisti? Dovevamo ricominciare con i voti ecc…
Difficile tornare indietro, perché l’insegnamento non è un lavoro impiegatizio, è fatto di professionismo e di passione.
Come ci siamo “reinventati”
Abbiamo allora deciso di chiedere aiuto al professor Maurice Holt, uno dei principali esperti dell’educazione comprensiva non selettiva in Inghilterra, che mi ha introdotto al lavoro di Collins e Porras “Costruito per durare“
Il libro riassume le loro ricerche sulle imprese che sono cresciute con maggior successo e in modo più sostenibile nel tempo, comprese quelle come Boeing e 3M.
Un risultato fondamentale è che queste imprese “evitano la tirannia dell’o-o”: cioè, se poste davanti a una scelta tra due azioni che producono valore, semplicemente le scelgono entrambe. Così se Boeing aprisse una scuola, non vedrebbe l’educazione per la preparazione a superare gli esami e l’educazione per la vita come una irrisolvibile dicotomia: vedrebbe il lato positivo di entrambe e le metterebbe in atto con decisione, senza danno per l’una o per l’altra.
Una visione, dunque, che mira all’integrazione, non alla contrapposizione.
I dettagli su come si possano integrare insieme pedagogie tradizionali e progressive nella vita delle scuole ci sono stati dati da Gilles Barrow, un consulente e amico delle scuole. Questa integrazione avviene attraverso quella che lui definisce la pedagogie a cinque rami.
Una nuova impostazione: i 5 rami della pedagogia
Vediamo insieme allora I cinque rami della pedagogia, che hanno guidato tutto il lavoro di re-invenzione della nostra scuola. Essi sono: 1. liberale, 2. tecnico, 3. umanistico, 4. progressivo, 5. Radicale.
- ll primo ramo “Liberale“ e si allinea all’idea che l’insegnante debba essere un esperto nella propria disciplina e debba veicolarla con chiarezza ed energia agli studenti. “Conosci la materia” è il titolo.
- Il secondo ramo “Tecnico”, è specifico per la preparazione dei diplomandi agli esami, attraverso il tentare risposte di alto valore e l’esercitarsi nelle prove d’esame. “Conosci gli esami” è il titolo.
- Il terzo ramo “Umanistico” è focalizzato sulla comprensione e il sostegno dell’insegnante allo sviluppo personale di ogni studente affidato alle sue cure. Così ”Conosci i tuoi studenti” è il titolo.
- Il quarto ramo “Progressivo“ insiste sul fatto che l’insegnante deve accrescere la capacità dei suoi studenti di autodirigere il proprio apprendimento, di evitare di appoggiarsi sull’insegnante e di sviluppare le disposizioni e le abilità per poter apprendere nell’intero arco della vita. “Sostieni lo sviluppo di un apprendimento autonomo” è il titolo.
- Il quinto ramo “Radicale“ sollecita gli studenti a mettere in atto cambiamenti radicali per migliorare il mondo in cui vivono. “Spingi gli studenti a re-immaginare” è il titolo.
Alla luce di questa impostazione pedagogica, abbiamo affrontato la nostra crisi e risposto all’esigenza di migliorare i risultati degli esami. Per soddisfare quest’ultima prioritaria esigenza per la nostra scuola si trattava di investire maggiormente nel “ramo tecnico“ che avevamo abbandonato.
Nello stesso tempo, per riequilibrare la situazione, abbiamo investito nella più “progressiva” e “radicale” iniziativa che avessimo mai lanciato: il D6.
Ora ve lo illustro.
Il nostro D6
Abbiamo chiamato la nostra innovazione D6 in riferimento al sesto giorno della settimana (Day 6), vale a dire il Sabato: scuola aperta il sabato, ma senza obbligo di frequenza, senza uniformi, senza insegnanti, senza lezioni.
Lo staff
Lo staff che segue questa esperienza non può essere composto da insegnanti che arrivano al sabato stressati. Della scuola ci sono io e 4 assistenti all’insegnamento, il resto è costituito da 25 studenti del locale 6th Form College, nostri precedenti studenti. Sono esperti nel “Ramo Tecnico“.
Molti di loro, per guadagnare qualcosa, il Sabato facevano lavoretti mal pagati nei bar. Ho chiesto al loro datore di lavoro se potevo assumerli, con un salario migliore, per preparare gli studenti più giovani della nostra scuola agli esami.
La frequenza
E’ stata una bella scommessa. Abbiamo detto ai ragazzi: ”Nessuno vi obbliga, non ci sono lezioni curricolari, avete la possibilità di autogestirvi e di avere un aiuto se ne avete bisogno, avrete merenda e pranzo gratis.” Il primo sabato sono venuti in 5, avevano dei compiti di fisica e chimica da fare. In un mese siamo arrivati a 100 studenti, poi 120, ora siamo a 200 su 900, studenti che ogni sabato vengono a scuola del tutto spontaneamente.
Alcuni esempi di studio al D6
>Ora vi mostro alcune foto scattate il sabato nella nostra scuola.
Questi due studenti che vedete nella foto a fianco siedono sempre insieme tranquillamente, si portano la colazione e lavorano 4 ore senza interruzione. Non chiedono di esser seguiti da nessuno e sono incredibilmente studiosi.Scelgono sempre di sedere vicino alla finestra nella stessa aula.
Un cosa comune è che gli studenti molto spesso assumono l’atteggiamento psicologico, l’agire e l’uso degli stessi spazi degli insegnanti. Usano la lavagna come gli insegnanti, il diario per le annotazioni ecc…
Queste ragazze nella foto a destra sono sempre estremamente rumorose.
Fanno a turno nell’insegnarsi reciprocamente la matematica, discutono, parlano forte, tanto che spesso le si può sentire fino in fondo al corridoio.
Questi quattro studenti scelgono di lavorare nella biblioteca con lo stesso tutor ogni settimana.
La maggior parte della loro conversazione ha a che fare con le strategie di studio per riuscire ad andare in un’ università eccellente, un misto di attività “Tecnica” e “Umanistica”.
È quasi impossibile per la studentessa, che vedete a destra, studiare a casa, dove non ha uno spazio per potersi concentrare. Ogni settimana al D6 va nell’aula, riempie la parete con le sue note e poi fotografa ogni sessione usando il suo cellulare.
L’impatto di questa “radicale” re-invenzione della scuola
La più importante misura con cui le scuole secondarie inglesi sono giudicate è il Progresso 8, che considera il progresso compiuto da ogni studente in 8 materie valutate mediante gli esami a 16 anni, misurato a partire dai loro risultati a 11 anni. Un Progresso 8 pari a zero corrisponde al progresso medio nazionale per quella coorte. Un Progresso 8 pari a -0,5 significa che uno studente ha avuto un risultato più basso di mezzo voto rispetto a quanto era prevedibile in ogni materia. Un Progresso 8 pari a +0,5 significa che ha ottenuto un risultato più alto di mezzo voto rispetto all’atteso in ogni materia. Se una scuola consegue un Progresso 8 medio pari a -0,5 o al di sotto, allora è in difficoltà, se invece ottiene un Progresso 8 medio pari a +0,5 o più alto è una scuola eccellente. Le scuole con studenti economicamente avvantaggiati hanno risultati migliori di quelle che sono in zone economicamente svantaggiate.
Le prime due colonne mostrano tutti i risultati scolastici alla Matthew Moss High School con gli studenti sia avvantaggiati che svantaggiati che superano le aspettative. Tuttavia gli studenti economicamente avvantaggiati ottengono migliori risultati dei loro compagni più poveri, riflettendo la tendenza generale in Inghilterra.
Il secondo paio di colonne dimostra che cosa accade dopo la frequenza di 7 o più sessioni D6, con i risultati, cresciuti per entrambi i gruppi, ma con gli studenti economicamente svantaggiati che passano in testa.
Il terzo e ultimo paio di colonne dimostra l’impatto della frequenza di 17 o più sessioni D6, con gli studenti più poveri che quasi raddoppiano il profitto rispetto ai loro compagni di classe più benestanti e raggiungono un Progresso 8 medio di 1,5, tre volte la soglia del progresso giudicato come eccellente.
Qui dentro ci sono fantastiche storie personali: uno studente svantaggiato ha raggiunto un punteggio nel Progresso 8 di 2,69 e un altro che ha ottenuto un punteggio di 2,49: il che significa conseguire voti tre volte e mezzo migliori di quanto ci si poteva aspettare in ogni materia.
Degno di rilievo è il profitto di una studentessa vulnerabile che non solo era svantaggiata ma anche affidata al Servizio Territoriale. A Livello Nazionale i giovani assistiti dai Comuni lottano per fare progressi, il loro Progresso 8 medio è pari a -0,8. La ragazza ha invece raggiunto un Progresso 8 di +2,42, un risultato quasi due volte e mezzo migliore delle attese in ogni materia.
I costi
E il costo di questo programma è notevolmente sostenibile: totalmente gratuito per gli studenti, costa alla scuola una sterlina per studente all’ora.
CONCLUSIONI
La nostra scuola è la dimostrazione di quanto potente possa essere la visione e l’applicazione dei Cinque Rami della Pedagogia, che vi ho illustrato.
È quanto mai degno di nota che una ”radicale” reinvenzione della scuola possa essere allo stesso tempo ”progressiva”, ”umanistica” e liberale e non ultimo produttiva di ”risultati tecnici” che rimangono, per ora, la principale moneta corrente del nostro lavoro.
Concludendo mi piace riepilogare cosa la pedagogia dei 5 rami comporti per insegnanti ne studenti.
Per gli insegnanti ciascun ramo significa:
- ramo Liberale, essere competenti nella disciplina di insegnamento,
- ramo Tecnico: conoscere modalità e strumenti di valutazione,
- ramo Umanistico, conoscere i propri studenti,
- ramo Progressivo, sollecitare gli studenti a dirigere il proprio apprendimento,
- ramo Radicale, invitare gli studenti a immaginare come si possono realizzare fondamentali cambiamenti del modo in cui le cose sono fatte nel mondo.
Per gli studenti ciascun ramo significa:
- ramo Liberale, acquisire una conoscenza profonda delle discipline,
- ramo Tecnico, imparare come superare gli esami,
- ramo Umanistico, saper crescere bene ed evolversi per sé stessi,
- ramo Progressivo, saper gestire il proprio apprendimento,
- ramo Radicale, acquisire competenze e volontà di cambiare il mondo in meglio.
Così se vogliamo preparare i nostri studenti per ”un mondo scosso da tali inediti sconvolgimenti e radicali incertezze”, l’educazione deve rifuggire, secondo noi della Moss High School, da secche alternative, deve evitare la tirannia dell’o-o e integrare passato, presente e futuro, la tradizione con l’innovazione, in un’educazione equilibrata, che dia solide basi a ragazzi a cui spetterà di cambiare il mondo. Altri penseranno di perseguire questi obiettivi solo affidandosi al”ramo progressista”, noi abbiamo trovato la nostra strada nell’equilibrio fra i cinque rami.
Grazie per avermi ascoltato.