RICONNESSIONI IN CORSO

Lorenzo Benussi

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IL PROGETTO
“RICONNESSIONI IN CORSO”

A nome della Fondazione per la Scuola vi presenterò, per quanto in modo molto sintetico, un progetto voluto da Francesco Profumo,  che è stato, come ben sapete, Ministro della Pubblica Istruzione ed ora è Presidente della Compagnia di San Paolo, di cui fa parte la Fondazione  per la Scuola.

Personalmente  avevo già lavorato con Profumo al MIUR, facevo parte della squadra dei “famosi” sei giovani under 40 da lui voluta per lanciare la digitalizzazione. Tra questi c’era anche  Damien Lanfrey, che ha parlato prima di me.

4Il progetto, il cui titolo è Riconnessioni in corso, coinvolgerà tutte le scuole del primo ciclo della città di Torino e della prima cintura.

E’ un grande progetto di innovazione per la Scuola, probabilmente il più ampio e strutturato in Italia, sicuramente il più importante condotto da una Fondazione.

L’obiettivo è offrire a tutte le scuole della città di Torino e della prima cintura (includendo anche due valli alpine) la possibilità di utilizzare le tecnologie e le reti digitali per innovare la didattica.

L’approccio è sistemico,  perché affronta il problema in tutte le sue componenti, fisica, virtuale, umana – dalla fibra ottica alla formazione dei docenti  – e interviene su tutte le scuole del primo ciclo (primarie e secondarie di 1° grado).

I numeri del progetto

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Sono coinvolti: 113 istituti scolastici, 314 plessi , 4000 aule, 94mila studenti. E’ un progetto lungo 3 anni durante i quali si cercheranno di abbattere tutte le barriere fisiche e culturali che impediscono alle scuole di innovare.

Un approccio olistico fondato su 4 livelli di intervento

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“Riconnessioni in corso” è un progetto di sistema, che si fonda su di un’alleanza tra l’universo della Compagnia e le scuole, le istituzioni  (Comune, Regione, USR, MIUR), le imprese e i cittadini.

Un progetto che richiede l’avvio di un nuovo paradigma connotato da interoperabilità, identità digitale, sicurezza, collaborazione e condivisione, innovazione sociale.

Si tratta di un approccio olistico, che agisce su tutti i livelli e tutte le scuole per generare un impatto reale.

Sono stati individuati quattro livelli di intervento, che possono essere così sintetizzati:

1° LIVELLO DI INTERVENTO: INFRASTRUTTURA GEOGRAFICA

Rete in fibra ottica, network metropolitano, connessione ad internet.
L’obiettivo è portare la banda ultra larga a tutte le scuole con connettività di altissima qualità.

2° LIVELLO DI INTERVENTO: INFRASTRUTTURA INTERNA

WI-FI in ogni classe, strumenti digitali, manutenzione.
Si intende sviluppare una rete interna che connetta ad internet ogni classe dell’istituto  coinvolto, preoccupandosi anche della manutenzione.

3° LIVELLO DI INTERVENTO: I PROCESSI DELLA SCUOLA

Oltre il registro elettronico, cloud della scuola, assistenza alla progettazione.
Ci si prefigge di digitalizzare e ottimizzare i processi, valorizzare i dati e sviluppare nuovi servizi.

4° LIVELLO  DI INTERVENTO: DIDATTICA INNOVATIVA

Editoria scolastica e contenuti innovativi, formazione permanente, comunità di pratiche.
L’obiettivo è migliorare la didattica e sperimentare nuove forme di insegnamento.

Sette laboratori

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Saranno attivati circa 7 laboratori, in cui saranno coinvolti:  a)  i docenti, con una formazione il più possibile peer to peer, b)  i genitori, c)  gli alunni che sono il focus naturale di questi interventi.

Importantissimo è il rapporto con i dirigenti scolastici. Noi ci impegniamo a portare la tecnologia, a fornire tutti i servizi necessari, ma la scuola deve essere in grado di assicurare che di tutte queste risorse se ne faccia un uso efficace, volto all’innovazione e al superamento della didattica tradizionale.

Di seguito  l’indicazione sintetica dei contenuti dei 7 laboratori, come li abbiamo pensati:

LABORATORIO 1: RICONNESSIONI

  • Una piattaforma di incontro, condivisione e confronto
  • Un catalogo laico e operativo
  • Un amplificatore di competenze digitali ed esperienze innovative

LABORATORIO 2: PRODUZIONE DI  CONTENUTI

  • Il metodo che guidi il processo di auto-produzione
  • Gli strumenti per creare contenuti di qualità
  • Una piattaforma di collaborazione con editori

LABORATORIO 3:  INCLUSIONE

  • Disabilità
  • Difficoltà di apprendimento
  • Inclusione culturale e sociale

LABORATORIO 4:  ESSERE DIGITALI

  • Identità digitale (privacy, sicurezza, ecc.)
  • Media literacy (verifica delle fonti, ecc.)
  • Educazione alla cittadinanza (cittadinanza attiva, cyberbullismo, ecc.)

LABORATORIO 5:  PENSIERO COMPUTAZIONALE

  • Problem solving / problem posing
  • Robotica educativa
  • Making

LABORATORIO 6: PROCESSI DELLA SCUOLA

  • Un momento di formazione per interpretare e sfruttare la trasformazione digitale della Scuola
  • Una piattaforma per dialogare con il mercato
  • Un luogo per approfondire ed espandere le capacità di progettazione

LABORATORIO 7: OLTRE LA SCUOLA

  • Un luogo di confronto con i genitori
  • Un modo per coinvolgere i genitori nello sviluppo di attività
  • Uno spazio di informazione/formazione per le famiglie

Regole di ingaggio per le scuole

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Ad ogni scuola sarà proposto una accordo per la didattica innovativa che, a fronte dell’intervento della Fondazione,  la impegni nella formazione dei docenti e nell’adozione di tecnologie e modelli innovativi.

In particolare:

La Fondazione sostiene gli investimenti per la realizzazione e attivazione della rete, per lo sviluppo dei processi e la formazione dei docenti.

“Riconnessioni in corso” offrirà ad ogni scuola:

  1. Collegamento in fibra ottica con connessione ad un 1Gbds con una rete dedicata
  2. Integrazione/ampliamento della rete locale per la navigazione in ogni classe e modello di manutenzione del sistema
  3. Assistenza alla progettazione per bandi PON e internazionali
  4. Assistenza al processo di trasformazione digitale dei processi
  5. Accesso ad un percorso di formazione permanente per docenti

Le scuole sostengono i costi operativi del sistema, che saranno equivalenti alla spesa media corrente delle scuole per connettività/servizi/manutenzione.

“Riconnessioni in corso” chiede ad ogni scuola:

  1. Adozione del modello di connettività proposto dalla Fondazione
  2. Progettazione e implementazione di processi innovativi (es. registro elettronico, cloud, ecc.)
  3. Partecipazione alla progettazione di bandi e attività che possano arricchire e ampliare il progetto
  4. Diffusione di pratiche di didattica innovativa
  5. Partecipazione ai percorsi laboratoriali di formazione (10/15 docenti)
  6. Predisposizione di un programma interno di formazione

 

SPUNTI DI RIFLESSIONE:
NECESSITA’ DI UN CAMBIAMENTO DI PARADIGMA 

Per finire alcuni spunti di riflessione che ci portano a concludere quanto sia indispensabile operare un cambio di paradigma.Un nuovo paradigma caratterizzato da :

  1. una rete dedicata, neutrale, sicura, controllata
  2. sistemi centralizzati: accesso vs proprietà, canoni vs acquisti
  3. sistemi integrati: cloud, standard, interoperabilità
  4. una didattica oltre le competenze digitali: le tecnologie non si spiegano, si usano!

Ma vediamo alcuni punti un po’ più in dettaglio.

La rete è un bene essenziale

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Innanzitutto  occorre affermare che la rete è un bene essenziale. Ciò comporta lavorare con moral suasion verso politici, amministratori, operatori per far passare questo concetto: senza rete tutto è inutile. Una scuola senza rete è come una scuola senza riscaldamento. Le mancano le condizioni essenziali per funzionare.

Ora un collegamento in fibra ottica, che porti alla scuola almeno un gigabit al secondo, costa dagli  undici ai trentamila euro. Quello che vorremmo fare a Torino è creare un unico sistema Wi-Fi per tutte le scuole e, qui  sta la provocazione,  passare da un’ottica di acquisto a un’ottica di noleggio.

  La tecnologia sta andando verso il cloud, verso modelli di leasing, per questo  non ha più senso  procedere con acquisti.  I 20, 30, 50, 200 computer che  la scuola  compra non sono un buon acquisto,  perché quei  computer in un futuro vicinissimo saranno vecchi, inutilizzabili. Dobbiamo, allora, abbandonare questo paradigma per un paradigma di affitto di canone. Come dire, passare dalla stufa, che si aveva nelle aule a  inizio secolo, al riscaldamento  centralizzato, gestito dall’esterno.

Le reti moderne, che qualcuno di voi sicuramente utilizza, permettono di applicare delle policy molto avanzate, e il nostro obiettivo è creare una rete sicura, neutrale e controllata.  Questo viene fatto con i nostri partner, principalmente con il consorzio pubblico che porta la rete all’università.

Soluzioni professionali

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Un’altra sfida nel cambio di paradigma, sta nel  passare da una concezione di tecnologia artigianale  a soluzioni professionali. Ho sentito animatori digitali  che fanno corsi su come costruire una rete Wi-Fi, questo non va bene, la tecnologia va usata non  spiegata.

Quando  in Mac hanno inventato l’ipad, nessuno ha mai spiegato come funziona, lo si usa e basta. Parlavo ieri con Don Andrea della scuola del Cottolengo, che a Torino  ha il 15% di ragazzi disabili, ebbene lui non  spiega le tecnologie ai suoi insegnanti, gliele fornisce e poi osserva  come le usano  per insegnare, non fa fare il passaggio “imparate che cos’è questa tecnologia”, è sbagliato, la tecnologia si usa, non si spiega!

Un altro esempio di soluzioni sbagliate: l’acquisto di  LIM. Una  preside torinese un mese fa ha acquistato le lim per tutte le classi della scuola primaria. Pronti partenza via … salta l’elettricità, tutto bloccato! Ma era ovvio, bisognava pensarci prima. Questo esempio mi serve anche per ribadire che occorre passare sempre più dall’acquisto all’abbonamento. Questa è  la nostra scommessa: stimolare il mercato e anche le istituzioni a fare investimenti per  creare soluzioni che durino nel tempo. Il vantaggio per le scuole  è quello di non riempirsi di tecnologie che in alcuni anni decadono, e di  passare da una spesa interna alla scuola all’aiuto alle famiglie ad avere lo strumento necessario .  Uno dei nostri obiettivi è concedere ai bambini, per i 13 anni della scolarizzazione,  un  device in affitto (per es. a 1 euro al mese) che possa essere costantemente aggiornato. Lo prendono in prima elementare, lo cambiano in terza, poi lo cambiano in quinta e così via. Una logica completamente diversa da quella in cui la scuola acquista 25 ipad per una classe,  che dopo un anno e mezzo saranno inutilizzabili.

Paternariato pubblico e privato

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Noi crediamo che tutto questo non si possa fare senza una partnership pubblico-privato, ed è quello che stiamo cercando di realizzare.

La rete in tutte le scuole richiederà una spesa di circa quattro miliardi. Quello che si ottiene dal MIUR è poca cosa e quando  ci si mette anche la CONSIP, si rischia di bloccare tutto. Per questo riteniamo che un partenariato pubblico-privato, che agisca anche tagliando, per così dire, un po’ di curve, sia fondamentale per realizzare questo tipo di progetti e farlo in tempi ragionevoli.

Innovazione e inclusione

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Infine vorrei concludere con un punto che riteniamo fondamentale: ragionare a   360° sull’inclusione. Se non lo facciamo, rischiamo di creare scompensi gravi e inaccettabili, che spesso non sono nemmeno  legati all’estrazione sociale, ma a varie e complesse dinamiche. Ebbene  la tecnologia può essere un importantissimo strumento per creare inclusione, inclusione  delle disabilità,  inclusione dei bambini stranieri che devono apprendere l’italiano, inclusione di chi trova varie difficoltà nell’apprendimento o in alcuni apprendimenti.

Concludo dicendo che  la domanda ”quale impatto hanno le tecnologie sull’apprendimento degli alunni ” è parziale e mal posta, ha più senso ragionare su come sono utilizzate dagli insegnanti. E ritorniamo al punto precedente: le tecnologie non si spiegano , si usano! Non si deve apprendere come si costruisce una macchina, ma come si guida la macchina e quale itinerario si vuole percorrere.

Grazie!

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