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Rimaniamo ancora increduli, anzi sbigottiti, nel constatare ciò che il MIUR, guidato da un ministro “tecnico”, ha fatto varando il TFA speciale, altrettanto increduli di fronte al lasciapassare del Consiglio di Stato. Il tutto fra il silenzio o addirittura l’assenso dei partiti.
Non c’è davvero più speranza per la scuola italiana?
Un’immorale violazione dell’uguaglianza dei diritti di fronte alla legge
In quale paese del mondo civile migliaia di giovani insegnanti che si sono sottoposti a una rigida selezione, fatta di tre prove, scritte e orali, vengono scavalcati seduta stante da chi a quelle stesse prove è stato bocciato o si è rifiutato di accedere?
Quale è il merito dei “graziati ripescati”? Solo di essere più vecchi, nonostante la loro anzianità di servizio fosse già riconosciuta nel bando per il TFA ordinario. E questo avviene in un paese che ha la classe docente più vecchia d’Europa.
I “graziati” non solo non hanno superato, o non hanno voluto fare, le prove a cui si sono sottoposti i colleghi entrati nel TFA ordinario, ma sono stati bocciati presumibilmente nelle SSIS e nelle precedenti sanatorie che hanno avuto luogo fino all’anno 2005. Oppure sono persone che hanno solo pochi mesi o giorni di servizio più di chi ha fatto e passato le prove del TFA ordinario.
Si può stracciare così l’articolo 3 della nostra Costituzione?
Distrutta la programmazione
E che ne è della programmazione?
Si fa carta straccia di un provvedimento appena varato che aveva programmato 20.000 posti per nuovi abilitati e, senza colpo ferire, si aprono le porte ad altri 50.000 nuovi abilitati.
Come si potrà mai risolvere il precariato in Italia finché si procede di sanatoria in sanatoria, alimentandolo a dismisura?
Nella relazione tecnica un inconcepibile riferimento alla legislazione europea
Si legge nella relazione tecnica “Il percorso abilitante speciale assume il criterio comunitario dei tre anni di servizio quale durata di un periodo di qualificazione professionale.”
Ma davvero si può scrivere di tutto? La norma europea a cui si fa riferimento è il D. Leg.vo 9/11/2007 n. 206 in esecuzione della DIRETTIVA 2005/36/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 7 settembre 2005 relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali.
L’art. 2. del D.lgs 206/2007 afferma che il decreto “si applica ai cittadini degli Stati membri dell’Unione europea che vogliano esercitare sul territorio nazionale, quali lavoratori subordinati o autonomi, compresi i liberi professionisti, una professione regolamentata in base a qualifiche professionali conseguite in uno Stato membro dell’Unione europea e che, nello Stato d’origine, li abilita all’esercizio di detta professione”.
Di che stiamo parlando? Siamo diventati stranieri in patria?
Piuttosto se la Corte europea riconoscerà il diritto all’assunzione agli abilitati con tre anni di servizio, il MIUR avrà alimentato altre 50.000 assunzioni regalando ora 50.000 abilitazioni a chi ha tre anni di servizio.
E i giovani? Al macero insieme alle tonnellate di pagine di retorica politica …
E le commissioni parlamentari?
Ora il provvedimento è passato alle commissioni parlamentari. Possiamo sperare che autorevoli membri del Parlamento si oppongano a tutto questo e la politica ripristini lo stato di diritto?
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- TFA speciale – parere Consiglio di stato 6-12-12
- TFA speciale – regolamento 12-6-2012
- TFA speciale – tabella comparativa
- TFA speciale – relazione tecnica
- TFA speciale – parere CUN 9-12-2012
- TFA speciale – parere del Consiglio di Stato n. 109 del 16-1-2013
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