L’Amministrazione Obama ha stanziato 100 miliardi di dollari come misura di emergenza per la scuola pubblica e i college. Una grandissima occasione per il quarantaquattrenne ministro dell’istruzione Arne Duncan, ma anche un grande sfida e un grande rischio. Un bilancio che dalla sera alla mattina è più che raddoppiato, rispetto al quale vanno definite norme rapide da comunicare ai 140.000 distretti scolastici. E deve affrontare migliaia di decisioni, che nascondono continui trabocchetti su quanto danaro dare a chi e per che cosa.
La legge ha raddoppiato la spesa federale per i bambini svantaggiati e disabili, ha aumentato le borse di studio per il college, e per la prima volta sono stati resi disponibili miliardi per la ristrutturazione delle scuole.
La legge ha disposto inoltre che 5 miliardi di dollari vadano a ricompensare gli stati, i distretti e le scuole che raggiungono alti standard e che riducono il gap negli apprendimenti fra studenti poveri e benestanti. La legge ha lasciato libertà al ministro Duncan di decidere quali stati meriteranno il “premio” e quali programmi potranno essere sostenuti finanziariamente.
Il precedente ministro, Margaret Spellings ha affermato che è difficile immaginare come si possa gestire così rapidamente tanto denaro.
Duncan ha detto in un’intervista che è ben consapevole delle insolite circostanze in cui si trova ad operare, e ha aggiunto: “la gente mi dice che sarò il più potente ministro dell’istruzione che gli Stati Uniti abbiano mai avuto, ma non è questo che mi interessa. Il potere non mi ha mai motivato. Ciò che mi coinvolge incredibilmente è invece l’opportunità che mi è offerta di fare qualcosa di speciale, un’opportunità che capita una sola volta nella vita: guidare il cambiamento e migliorare le nostre scuole”.
E ancora ha affermato che intende premiare i distretti scolastici, le charter schools (scuole in appalto) e le organizzazioni non profit che hanno dimostrato di ottenere importanti risultati nell’innalzare il rendimento degli studenti, “isole di eccellenza” le ha chiamate. Riceveranno fondi, con ogni probabilità anche i programmi che legheranno la retribuzione degli insegnanti al rendimento della classe, così come altri programmi volti a migliorare la qualità della docenza attraverso l’ausilio che insegnanti esperti possono dare ai neoassunti.
Lo staff di Duncan non è ancora completo : non ha ancora nominato il suo vice, né il capo di gabinetto, infine sono ancora scoperte decine di posti al ministero. In questo momento Duncan può solo contare su alcuni funzionari e alcuni consulenti. Ha nominato gruppi di lavoro per formulare le procedure per la distribuzione dei fondi che gli sono stati assegnati, e questi stanno lavorando giorno e notte per organizzare questa grande impresa. Tra questi Marshall Smith, relatore al seminario ADi Da Socrate a Google. Come si apprende nel nuovo millennio.
Un’impresa davvero difficile quella di Duncan. Il Congresso di solito impiega due anni a discutere le regole per spendere 50 miliardi, ora si tratta del doppio da distribuire in breve tempo.