ABSTRACT 1a SESSIONE
Neuroscienze ed Educazione: insegnare con il cervello
Roberto Cubelli
Le neuroscienze cognitive costituiscono un ampio e articolato ambito di ricerca che include tutte le discipline scientifiche che studiano le basi neurobiologiche dei processi mentali che consentono l’acquisizione e la produzione della conoscenza e l’interazione con l’ambiente.
Il recente sviluppo delle neuroscienze cognitive offre principi, modelli e suggerimenti in grado di orientare e discutere la pratica didattica e le strategie di studio e apprendimento.
I risultati delle ricerche neuroscientifiche, se confrontati con i contenuti e i metodi della tradizione e delle esperienze degli insegnanti, possono favorire una proficua riflessione da parte di chi opera nel mondo della scuola e della formazione.
I “super poteri” che possiamo insegnare ai bambini
Ed Fidoe
Un tema comune nei dibattiti educativi è il richiamo alle “Competenze del XXI Secolo”. Spesso capita di non essere d’accordo su cosa siano queste competenze, su come si insegnino o se, in ogni caso, si debba prestare attenzione a ciò che potrebbe essere una moda passeggera.
Ma se smettessimo di preoccuparci delle “Competenze del XXI Secolo” e ci concentrassimo invece sull’insegnare ai bambini quei “super poteri” che sono sempre stati fondamentali da quando esistono le società?
Competenze come saper parlare in una varietà di contesti, saper utilizzare i feedback per migliorare il proprio lavoro fino a farne delle cose belle o come sostenere i bisogni della propria comunità.
Queste sono caratteristiche che le scuole tuttora sviluppano in modo estremamente ridotto, spesso perchè non vengono valutate dai sistemi scolastici. Ma possiamo essere certi che queste competenze non sono una moda passeggera, e su di esse potremmo anche far convergere tradizionalisti e progressisti.
La relazione analizzerà problemi del tipo :
- Come possiamo nella pratica scolastica sviluppare queste competenze?
- Quali implicazioni per gli insegnanti?
- Dedicare tempo a queste competenze può avere un effetto negativo sui risultati degli esami?
- Che cosa frena maggiormente le scuole dall’ intraprendere questi percorsi?
L’uso delle neuroscienze per migliorare apprendimento e cognizione
Roi Cohen Kadosh
Le difficoltà di apprendimento e i disordini comportamentali sono collegati ad anomalie presenti in certe zone del cervello, con conseguenze sull’istruzione e sulla carriera. La terapia cognitiva e l’educazione speciale hanno prodotto miglioramenti limitati. Per poter alleviare il peso che grava sugli individui colpiti da questi disturbi e sulla società, dobbiamo agire sui sistemi neurali coinvolti nell’apprendimento e nella cognizione.
La stimolazione elettrica transcranica (Transcranial electrical stimulation – tES) è un promettente strumento indolore di neuromodulazione, che ha dimostrato di riuscire a modificare il comportamento e le funzioni del cervello con effetti a lungo termine.
Presenterò alcuni esempi delle potenzialità di tES nel cambiare le performance cognitive che appaiono critiche a scuola..
Se è vero che nella fase attuale la maggioranza dei dati proviene da adulti sani, ci sono però anche dati pilota relativi a bambini con difficoltà di apprendimento della matematica, e di questi parlerò. Questi dati dimostrano le potenzialità di questo strumento nel miglioramento dell’apprendimento e della cognizione nei bambini con difficoltà di apprendimento.
Come si acquisiscono autonomia e responsabilità alla ESBZ di Berlino
Ivy Kussmaul e Anselm Ferdinand Bresgott
- Introduzione
→ Chi siamo?
→ Com’è la nostra scuola?
→ Perchè siamo qui oggi? Qual è il nostro obbiettivo?
- Come si dà potere ai bambini e ai giovani nella nostra scuola
→ Il “Learning Office”
→ Il progetto “Responsabilità”
→ Le sfide, le sfide all’estero
- Che cos’è la responsabilità?
→ Definizione e come è cambiata
→ Perchè dobbiamo cambiare il nostro concetto di “valorizzazione” dei bambini e dei giovani?
- Perchè è importante fare assumere ai ragazzi responsabilità fin dalla più tenera età?
→ Oggi si affrontano molte sfide come il cambiamento climatico, la polarizzazione della nostra società, le crescente disparità tra ricchi e poveri, la crisi dei rifugiati, ecc…
→ Dobbiamo dare potere ai giovani per le nostre democrazie, e per metterli in grado di risolvere quei problemi.
- Ne vale la pena!
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