Prima di diventare neuroscienziata, Mary Helen Immordino-Yang era un insegnante di scienze in una scuola secondaria di 1° grado fuori Boston. Un anno, durante un periodo di notevole tensione razziale ed etnica nella scuola, cercò di impegnare i suoi studenti in una unità di apprendimento sull’evoluzione umana. Dopo giorni di apatia e di resistenza al suo insegnamento, uno studente finalmente fece la domanda che cambiò per sempre il suo insegnamento e il suo percorso professionale -: “Perché i primi ominidi sono sempre raffigurati con la pelle scura?”
Con quella domanda, che collegava i concetti astratti dell’evoluzione umana con le esperienze concrete e personali della tensione razziale presenti nella scuola, la resistenza dei suoi studenti ad apprendere si trasformò in interesse. Via via che spiegava la connessione tra gli effetti della luce del sole equatoriale, la melanina e il colore della pelle e andava avanti a spiegare come i cambiamenti evolutivi e la geografia determinino varie caratteristiche degli esseri umani, l’interesse diventò impegno e qualcosa di magico accadde: i suoi studenti cominciavano ad apprendere .
Gli occhi della professoressa Immordino-Yang si accendono mentre racconta questa storia nel suo ufficio presso l’Istituto Brain and Creativity dell’Università della California del Sud . Ora come professore associato di psicologia, neuroscienza ed educazione, capisce le ragioni che determinarono il passaggio dei suoi studenti dall’apatia all’impegno e, infine, all’apprendimento profondo e significativo.
I suoi studenti imparavano perché erano emozionalmente impegnati in una materia che aveva per loro rilevanza personale.
L’emozione è essenziale per l’apprendimento, afferma la Prof.ssa Immordino-Yang, e non deve essere sottovalutata o fraintesa come una moda, o semplicemente come una “E” in “SEL” , apprendimento sociale ed emozionale. L’emozione è dove inizia l’apprendimento, o, come spesso avviene, dove finisce. In parole semplici, “è letteralmente neurobiologicamente impossibile pensare in modo profondo a cose che non interessano”, dice.
Questa regola vale per tutte le discipline, scrive la Prof.ssa Immordino-Yang nel suo libro “Emozioni, apprendimento e cervello”, “Emotions, Learning, and the Brain”. “Anche nelle discipline che sono tradizionalmente considerate fredde, incapaci di generare emozioni, come la fisica, l’ingegneria o la matematica, la comprensione profonda dipende dalla creazione di connessioni emozionali tra i concetti “.
Come insegnante, so cosa appare all’esterno di uno studente impegnato emotivamente, ma la Prof.ssa Immordino-Yang mi ha mostrato com’è lo studente dentro , utilizzando uno scanner che rivela la funzione del cervello in tempo reale.
“Quando gli studenti sono impegnati emotivamente”, dice, “vediamo attivazioni intorno alla corteccia, nelle regioni coinvolte nella cognizione, nella memoria e nella creazione di significati, e persino nel tronco encefalico”.
Mentre spiega perché l’emozione è fondamentale per un apprendimento di alta qualità, le guance della Prof.ssa Immordino-Yang si colorano, gli occhi si illuminano e le sue mani diventano animate ed espressive. Mentre mi fornisce pagine di citazioni, studi e immagini per illustrare tutto ciò che vuole spiegarmi durante le due ore trascorse nel suo ufficio, è il suo entusiasmo la più palese dimostrazione di ciò che vuole comunicarmi.
I grandi insegnanti sanno che l’apprendimento migliore e più duraturo avviene quando il contenuto suscita interesse, quando è rilevante per la vita dei ragazzi e quando gli studenti creano un legame emotivo sia con la materia che stanno studiando sia con l’insegnante che sta di fronte a loro. L’apprendimento significativo avviene quando gli insegnanti sono in grado di creare una connessione emotiva con ciò che altrimenti rimarrebbe astratto.
Creare questa connessione emotiva può sembrare un compito arduo, ma la ricerca ha dimostrato che questo investimento raccoglie grandi frutti in forma di apprendimento aumentato e di migliori risultati scolastici. Quando gli insegnanti dedicano tempo ad indagare ciò che piace e non piace ai loro studenti, i loro personali interessi, siano essi questioni razziali che serpeggiano nella scuola, o ciò che fanno fuori della scuola, o i loro sogni e le loro aspirazioni, l’apprendimento migliora.
Ho sperimentato tutto questo qualche anno fa, con un genitore che mi chiedeva come poter interessare sua figlia alla scuola. La ragazza sognava di gestire un caseificio come suo padre e suo nonno, e riteneva che i suoi studi fossero assolutamente irrilevanti a quello scopo.
Eppure, dopo alcuni momenti di riflessione e di creatività, abbiamo capito che la produzione di latte è un laboratorio perfetto per apprendere tutto: dalla biologia alla matematica, dalla chimica alla geometria, dalla storia alla politica; tutte queste discipline sono infatti rilevanti e importanti nella vita di un produttore di latte e di formaggi. Quando arriva il catalogo per l’acquisto dello sperma di toro, dovrà sapere dei tratti genetici dominanti e recessivi. Dovrà comprendere la chimica del suolo, la microbiologia, la botanica, e le questioni politiche e finanziarie per poter gestire industrialmente un caseificio.
La connessione emotiva che avviene quando gli insegnanti rendono l’apprendimento rilevante per ciascuno studente è ciò che differenzia un’acquisizione superficiale da una padronanza profonda e da un apprendimento durevole. Se è vero che non ci sono bacchette magiche in educazione, è vero però che l’impegno emotivo e la rilevanza che ciascuno assegna all’apprendimento sono gli strumenti capaci di migliorare l’esperienza formativa di ogni bambino in ogni scuola.
Articolo originale in inglese: To Help Students Learn, Engage the Emotions
Jessica Lahey è un’ educatrice, scrittrice, relatrice e autore del libro “The Gift of Failure: How the Best Parents Learn to Let Go So Their Children Can Succeed.”