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Concluso a Roma il seminario residenziale estivo PERSONALIZZARE SI PUO’

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Nel clima generale di sfiducia e frustrazione in cui da troppo tempo si apre un nuovo anno scolastico, i nostri seminari di fine estate hanno assunto il compito di indicare possibili vie per attraversare questa difficilissima fase di transizione, e di immettere qualche iniezione di ottimismo in chi svolge un lavoro – l’educazione delle giovani generazioni – che non può in nessun caso permettersi di indulgere al pessimismo e all’abbandono.

Una fonte di stimoli per attraversare il guado

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Nel clima generale di sfiducia e frustrazione in cui da troppo tempo  si apre un nuovo anno scolastico, i nostri seminari di fine estate hanno assunto il compito di indicare possibili vie per attraversare questa difficilissima fase di transizione, e di immettere qualche iniezione di ottimismo in chi svolge un lavoro – l’educazione delle giovani generazioni – che non può in nessun caso permettersi di indulgere al pessimismo e all’abbandono.

Le quattro sessioni del seminario

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Il seminario si è snodato nelle quattro sessioni secondo la sequenza  indicata nel sottotitolo “Dalle esperienze internazionali alle nostre aule”.  Le quattro sessioni sono state coordinate rispettivamente da Franco Barbabella, Paola Capaccioli, Giampaolo Sbarra e Rosetta Toniolo.

[stextbox id=”info” image=”null”]1^ Sessione – Personalizzazione e discontinuità, il panorama internazionale[/stextbox]

Norberto Bottani

1) La prima sessione è stata aperta dalla relazione di Norberto Bottani, non precisamente ottimistica (come è d’altra parte il suo stile pungente e provocatorio). Bottani ha offerto una panoramica dell’evoluzione della scuola a livello mondiale, dal modello nato con gli stati nazionali fino alla fase attuale di disgregazione di quell’organizzazione e di quelle finalità in cui stanno affacciandosi  nuovi scenari.

La relazione ha dedicato particolare attenzione all’evoluzione del concetto di pubblico, invitando a non impaludare il dibattito attorno ad un’idea sclerotizzata e ideologica di pubblico, ma a ridefinirlo attraverso risposte a domande fondamentali come:

1. Quali finalità definiscono un’istruzione pubblica?

2. Quali componenti di una scuola devono essere pubbliche?

3. Quali sono gli obblighi dia un servizo pubblico equo per tutta la popolazione? Ecc…

E ha avanzato l’idea che occorra indagare molteplici e diversificati modelli di autonomia, attraverso i quali cercare di ridisegnare visione e organizzazione della scuola. La relazione si è conclusa con alcuni flash su scenari estremi che si stanno delineando, il superamento dell’istituzione scuola, con le esperienze di Sugata Mitra in India e nell’Africa orientale e con i nuovi scenari disegnati dal finlandese Teemu Arina.

A. Cenerini – L. Ribolzi

2) Luisa Ribolzi e Alessandra Cenerini, hanno proposto due  realizzazioni di scuole pubbliche non tradizionali, le charter schools in USA e le academies in Inghilterra.

In queste scuole il concetto di pubblico ha rotto i classici argini delle scuole statali e si è aperto ad ampi spazi di autonomia finanziaria, di gestione del personale e dei curricoli, pur mantenendo l’obbligo di rigorose rendicontazioni e valutazioni.

Sono situazioni svincolate da pastoie burocratiche e rigidi vincoli statali,  nelle quali la personalizzazione trova un terreno più facile di sviluppo e realizzazione

[stextbox id=”info” image=”null”]2^ Sessione: Come traghettare l’istruzione nel XXI secolo: le iniziative delle scuole[/stextbox]

Rosario Drago

1)     La seconda sessione è stata introdotta dalla relazione di Rosario Drago che ha appassionatamente indicato come anche nella situazione data, se si vuole, si possono spezzare vincoli e rigidità e rendere questa scuola più aderente ai bisogni e alle aspettative delle giovani generazioni.

Drago si è soprattutto concentrato sul tempo scuola, un terreno che indaga da anni, e ha proposto 14  possibili innovazioni nell’organizzazione del tempo e degli spazi scolastici.

Nella conclusione ha avanzato l’invito a elaborare 10 TESI per rivendicare tempi sostenibili di studio  per i bambini e i ragazzi di tutte le scuole italiane, che siano la base di UN MOVIMENTO  per limitare l’orario del curricolo nazionale (Drago pensa a 25 ore curricolari obbligatorie), dare reale autonomia organizzativa alle scuole  ridistribuire il calendario scolastico sull’intero anno

2)     Antonietta Lombardi e Cristina Bonaglia, rispettivamente per il 1° e 2° ciclo, hanno affrontato il tema di  come utilizzare le nuove tecnologie a sostegno della personalizzazione, riferendo delle esperienze in atto nelle loro scuole.  

C. Bonaglia – A. Lombardi

Antonietta Lombardi ha in particolare riferito dell’esperienza nella scuola primaria delle World Wide Maps, una comunità di insegnanti e alunni che  costruiscono e mappano dei domini di conoscenza in collaborazione con insegnanti e studenti di altre nazionalità, utilizzando diverse lingue straniere. Questa esperienza ha indicato  che la traduzione di una mappa concettuale è più facile rispetto alla traduzione di un testo avente significato e contesto equivalenti.

Cristina Bonaglia, suscitando molta “invidia” nei presenti, ha descritto le realizzazioni del suo istituto tecnico, il Fermi di Mantova: dalle megalavagne interattive fatte in casa al mitico pennarello e-beam, dal netbook per ciascun alunno al “deposito” sul sito della scuola dei materiali didattici costruiti dai docenti e altro ancora. E ha dimostrato che dove c’è volontà e competenza si può generalizzare l’uso della tecnologia senza spese eccessive, magari con l’aiuto di qualche sponsor che va pazientemente ricercato.

[stextbox id=”info” image=”null”]3^ Sessione-Le condizioni normative a sostegno della personalizzazione[/stextbox]

Carlo Marzuoli

1)    La terza sessione è stata aperta dalla relazione di Carlo Marzuoli, che ha riproposto l’urgenza e la necessità di dare soluzione alle questioni  da anni dibattute in sede ADi: stato giuridico dei docenti (con particolare rilievo al reclutamento e alla carriera), decentralizzazione regionale e rapporto di questa con l’autonomia delle istituzioni scolastiche.

La relazione ha preso le mosse dall’esame dell’ultimo progetto di legge su questi temi a prima firma della deputata leghista Goisis, mettendone in rilievo i forti limiti e contraddizioni , e comparandolo con il progetto di legge Aprea.

2)    Angela Martini ha affrontato il ruolo della valutazione esterna nello sviluppo dell’autonomia scolastica e della personalizzazione dell’insegnamento.

Ha indicato tre funzioni fondamentali della valutazione,

1) fornire informazioni a fini della regolazione del sistema educativo (strumento di governo);

A. Martini – T. Pedrizzi

2) dare informazioni alle scuole e agli insegnanti che consentano loro di confrontarsi con benchmarks esterni e di valutare gli esiti delle azioni di miglioramento (strumento di autovalutazione);

3) verificare le acquisizioni degli studenti in relazione a obiettivi di apprendimento riconosciuti e condivisi, sia rispetto a standard nazionali (certificazione) sia rispetto a criteri interni alle scuole (valutazione formativa e sommativa)

3)    Tiziana Pedrizzi ha illustrato con quali obiettivi e con quali strumenti una regione, la Lombardia, stia dando realizzazione alle competenze assegnatole dal Titolo V. Di particolare interesse, in questa fase, i modi con cui è stato affronato lo sviluppo dell’istruzione e formazione professionale regionale in rapporto all’istruzione statale.

[stextbox id=”info” image=”null”]4^ Sessione – Proposte per l’avvio e lo sviluppo della personalizzazione educativa – LAVORI DI GRUPPO [/stextbox]

I gruppi di lavoro sono stati coordinati da Mario Della Ragione e Lucia Cibin
Mario Della Ragione e Lucia Cibin

Si sono costituiti due gruppi di lavoro, suddivisi in 1° ciclo, coordinato da Lucia Cibin, e 2° ciclo, coordinato da Mario della Ragione.

I gruppi hanno preso in considerazione i temi e le esigenze proposti da Rosario Drago, adattandoli alle due diverse realtà.  Ne hanno esaminato la fattibilità e le possibili varianti e integrazioni, nella convinzione che sia importante trovare convergenze sui bisogni degli alunni, ma che le soluzioni non siano univoche.

Il gruppo del 1° ciclo ha avuto in generale un atteggiamento positivo rispetto alla possibilità di innovare i tempi scuola e l’organizzazione del lavoro.

Il gruppo del 2° ciclo si è invece soffermato a lungo sulle difficoltà che si incontrano a realizzare  cambiamenti nella scuola secondaria di 2° grado, sia per gli oggettivi ostacoli dovuti all’instabilità dei docenti e alla mancanza di fondi, sia per le resistenze dei collegi dei docenti.

L’impegno di tutti è di divulgare le proposte finora elaborate e mantenere il confronto sulle diverse, anche parziali, realizzazioni.


Il ringraziamento alla Presidente della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, Annamaria Poggi, che non ha potuto essere presente.


I momento ludici; la cena da Meo Patacca