È un tempo strano, quello che stiamo vivendo, nuovo, sospeso, straordinario.
No, non eravamo preparati a questa distanza. Insegnanti, genitori, bambini e ragazzi… dobbiamo rivedere tutto: le nostre giornate, il nostro lavoro, il senso dei nostri ruoli.
Sono maestra di scuola dell’infanzia e, nonostante la tendenza generale in questi giorni sia quella di attivare la didattica a distanza per gli altri ordini di scuola, dove ci sono le “discipline” e incombono i “programmi”, io e i miei colleghi stiamo cercando in tutti i modi di tenere un filo con i nostri piccoli alunni. Perché si, si può fare!
Ognuno, certo, può farlo a suo modo, io sto cercando nella tecnologia lo strumento per tenere insieme una classe di bambini di 3 e 4 anni.
È uno strumento, non potrà mai essere l’unico per fare la vera scuola, ma può essere eccezionale! In questa ricerca non mi spinge la preoccupazione che i miei piccoli alunni possano “restare indietro con il programma”, mi preme fare sapere che io ci sono, che ci sono i colleghi, che pensiamo a tutti loro, continuando a mandare letture e canzoni, continuando a raccogliere i disegni e le riflessioni che ci inviano. Mi preme mantenere la relazione, perché è da qui che passa l’apprendimento! Dalla relazione positiva, dallo stare bene insieme, dal far sapere all’altro che per noi è importante. Certo che la scuola è presenza, ma in mancanza della scuola, come in questi giorni così particolari, possiamo continuare a far sentire la nostra presenza.
Finiti questi giorni, mi sarà rimasto uno strumento in più per fare didattica.
Dopo un primo momento, in cui WhatsApp ha imperato, offrendo l’occasione di scambi di audio e video con i nostri bimbi, ho visto il blog dell’amica e collega Monica (www.scuolarubini.blogspot.com), e ho voluto provare anche io.
Per una analfabeta dei mezzi informatici quale mi ero reputata fino a pochi giorni fa, diventare una “blogger” (https://sezionedelfini2020.blogspot.com/) è un risultato incredibile! Mi mette di buon umore solo l’idea di questa trasformazione in atto. Devo ringraziane Luca Raina, che tra le tante altre cose è anche un formatore ADI: con la sua APP PER PROF mi sta aiutando parecchio in questo gioco per me nuovo.
Trovare video, attività, tutorial per ogni tema, in rete, è un gioco da ragazzi, ma a me premeva arrivare ai nostri piccoli alunni non semplicemente inviando loro spunti di “lavoro” per trascorrere le giornate, ma raggiungerli con le nostre voci e con le attività che ci appartengono, normalmente, nel nostro quotidiano condiviso a scuola.
Stiamo continuando ad emozionarci insieme.
Voglio concludere questa mia breve riflessione con un invito a contribuire, inviando le proprie esperienze e attività, ad un blog nato in e per questi strani giorni: https://senzascuola.wordpress.com/about/, prezioso perché offre “uno spazio, un ambiente dove far convergere le migliori (…) pratiche per una mediazione didattica a distanza che, lontana dal tradursi in un’amplificazione di approcci trasmissivi, possa far leva sul bisogno di (…) coinvolgimento di bambini e studenti. Segnalo inoltre un’altra opportunità straordinaria nata a causa del virus: UNESCO con il network globale Learning Cities, risponde all’emergenza coronavirus organizzando meeting skype dove docenti di tutto il mondo raccontano come stano affrontando l’emergenza e quali strumenti stanno utilizzando.
Chissà che questa quasi surreale occasione che ci allontana, non diventi l’occasione giusta per fare rete e sentirci davvero una comunità.