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Insegnamento della matematica: l’utilità dei webinar INVALSI

a cura di Marco Bardelli

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I contributi forniti dall’Invalsi come punto di partenza per collaborare assieme in tempi lunghi

I quattro webinar Invalsi di matematica dell’11, 18 e 25 novembre e del 2 dicembre, disponibili su youtube  anche attraverso il sito Invalsiopen  hanno fornito un quadro estremamente interessante di spunti che gli insegnanti possono sfruttare nelle classi rimettendo al centro del loro lavoro proprio la didattica e l’apprendimento.

Il focus dei video

In tutti i video pubblicati dall’INVALSI, per stimolare da parte dei docenti un uso critico delle numerose domande messe a disposizione, il focus riguarda le difficoltà di apprendimento degli studenti in alcuni nodi cruciali come: il sistema di numerazione posizionale, la proporzionalità e la rappresentazione in geometria.

La documentazione pubblica sui quadri di riferimento e sulle modalità di costruzione delle domande è stata ampiamente utilizzata dagli esperti che hanno preparato i video per analizzare, in profondità nei contenuti e in verticale sui diversi ordini scolastici, gli errori più comuni degli studenti.

Sono stati forniti anche suggerimenti su quali possono essere i possibili rimedi e le probabili cause desunte a partire dalla letteratura scientifica in didattica della matematica.

 La dannosa “accoppiata”:
diffidenza per gli strumenti INVALSI e uso di testi di matematica scadenti e superati

A parte il fatto che hanno collaborato all’operazione di formazione degli insegnanti, perché in fondo di questo si trattava, anche docenti universitari esperti in materia, resta incomprensibile come si possa ancora in alcuni ambienti scolastici parlare di “quiz” INVALSI e contemporaneamente continuare imperterriti a non dire nulla o a balbettare in modo  poco comprensibile sulla qualità veramente scadente di buona parte dell’editoria scolastica che pubblica testi di matematica per la primaria e per la secondaria di I grado. Purtroppo c’è da dire che in passato le migliori proposte editoriali troppe volte non hanno trovato il giusto seguito tra gli insegnanti. Ma sono proprio queste proposte (una per tutte i libri di Emma Castelnuovo) che avevano come filo conduttore ricerche didattiche e quadri di riferimento innovativi per l’insegnamento. Sono invece rimaste numerose le adozioni di testi tradizionali fondati sulla perpetuazione di una modalità di insegnamento ormai superata dalla ricerca e dalla più avveduta innovazione didattica.

Un valido supporto agli insegnanti

 Il problema di supportare gli insegnanti nell’innovazione didattica in matematica si pone da tempo e anche se l’Unione Matematica Italiana si è molto spesa in progetti innovativi in questi ultimi 20 anni evidentemente ci vuole molto di più. I contributi dell’Invalsi, se letti in modo critico, possono aiutare i docenti ad assumere visioni dell’insegnamento maggiormente orientate all’apprendimento, più che all’esaurimento del curricolo (leggi: argomenti del libro) o al teaching to test, come spesso si dice, perché ogni insegnante consapevole dovrebbe sapere valutare autonomamente il contributo degli strumenti didattici che gli viene fornito. Sarebbe veramente importante che nelle scuole si prendesse la decisione di analizzare assieme tra docenti di matematica questi contributi forniti dall’Invalsi come punto di partenza per collaborare assieme in tempi lunghi (ora si dice distesi), senza vincoli eccessivi al risultato immediato, con il fine di riflettere davvero sulle pratiche di insegnamento proprie e dei colleghi. Purtroppo quando a un ragazzo di terza media racconti che tanto tempo fa c’erano anche gli esami di seconda e quinta elementare e ti senti rispondere “si ma ora abbiamo l’invalsi” effettivamente si capisce che qualcosa ancora non quadra…