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NON SOLO ERBE ALPINE – di Tiziana Pedrizzi

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Non solo erbe alpine. Approvati in Lombardia gli indirizzi per l’utilizzo della quota regionale del curricolo.

Tiziana Pedrizzi illustra i contenuti dell’atto di indirizzo con cui la Regione Lombardia delinea l’utilizzo della quota regionale del curricolo, confermando la volontà di assumere ed esercitare le competenze concorrenti assegnatele dal Titolo V° della Costituzione.

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Lombardia: Indirizzi per la Quota Regionale del 20% dei Piani Personalizzati di Studio

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Sono stati approvati dal Consiglio Regionale Lombardo nella seduta del 30 luglio 2009 – con voto favorevole di PDL e Lega e l’astensione del PD gli “Indirizzi per la Quota Regionale dei Piani Personalizzati di Studio”.

Si tratta dell’attuazione dell’art. 9 della Legge regionale lombarda sull’istruzione del 2007, secondo il quale il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, individua “gli aspetti caratterizzanti il sistema educativo lombardo, promuovendo le specificità e le tradizioni delle comunità locali e valorizzando l’autonomia delle istituzioni scolastiche”.

La Regione Lombardia conferma così la volontà di assumere ed esercitare le competenze concorrenti assegnatele dal Titolo V° della Costituzione in materia di Istruzione. Il che assume una importanza crescente via via che ci si avvicina alla scadenza del settembre 2010 in cui, secondo il Master Plan concordato fra Stato e Regioni, queste dovrebbero assumere le competenze che il Titolo V assegna loro, scadenza che difficilmente Regione Lombardia lascerà per l’ennesima volta rinviare.

br9_lombardia_bGli Indirizzi si articolano in due parti:

  • la prima parte contiene sinteticamente i riferimenti normativi e i contenuti relativi al ruolo della Regione e delle Istituzioni scolastiche;
  • la seconda la specificazione analitica, per schede – che ne facilitano la consultazione e l’utilizzo – dei contenuti della “quota” regionale (20%).

L’opzione di fondo è stata quella di non aggravare di materie e contenuti il curriculo, ma di offrire degli orientamenti che dovrebbero informare tutta l’attività scolastica, in stretta consonanza con gli indirizzi pedagogici e culturali che provengono dall’Europa e da un ambito internazionale allargato. Indicativi in questo senso la centralità del tema delle competenze e della valutazione.

Gli Indirizzi identificano:

  • br9_lombardia_csei competenze, come esiti di apprendimento ritenuti strategici e prioritari per la formazione del cittadino lombardo; non si tratta di una giustapposizione ma di una declinazione territoriale degli standard nazionali considerati distintamente in 1° e 2° ciclo d’istruzione. L’impostazione complessiva cerca di mettere insieme la dimensione dell’identità e della tradizione con quella della formazione europea del cittadino, come prospettive complementari. Perciò accanto alla valorizzazione  del patrimonio materiale e culturale del territorio (storia, lingua, arte, ecc.), vengono messe al centro dell’attenzione la padronanza di una lingua estera, l’utilizzo consapevole delle tecnologie e lo sviluppo del pensiero critico. Una particolare sottolineatura concerne il tema dell’imprenditorialità e della cultura d’impresa, come tratto tipico della cultura lombarda.
  • br9_lombardia_dsei aree tematico-formative, che riformulano gli ambiti di intervento per le scuole già finanziati dalle diverse Direzioni Generali regionali:
  1. identità e tradizione,
  2. formazione istituzionale,
  3. pensiero critico,
  4. ambiente e sviluppo sostenibile,
  5. salute,
  6. benessere e sicurezza.
  • sette criteri metodologici suggeriti per la costruzione del curricolo da parte delle scuole:
  1. br9_lombardia_eunitarietà,
  2. essenzialità,
  3. centralità delle competenze,
  4. dimensione territoriale,
  5. professionalizzazione,
  6. personalizzazione,
  7. valutazione.

Gli Indirizzi sono stati elaborati coinvolgendo in due cicli di incontri il mondo della scuola lombardo (Associazioni professionali dei docenti e dei dirigenti; Associazioni delle Istituzioni scolastiche; Parti sociali; Associazioni dei Genitori e delle scuole libere). La partecipazione è stata ampia e dal confronto è emersa una sostanziale condivisione ed apprezzamento dell’architettura e dei contenuti proposti.

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