A Barcellona c’è una scuola che vi stupirà!
IL COL·LEGI MONTSERRAT
Introduzione
Grazie per la vostra bella presentazione della nostra scuola, grazie agli attori, grazie all’ADi per l’invito e soprattutto grazie ad Alessandra Cenerini.
A nome di tutta la comunità educativa del Col·legi Montserrat, vorrei dirvi che per noi è un grande onore poter partecipare a questo seminario così interessante. Mi complimento per l’ampia gamma di tematiche trattate e anche per il format molto dinamico del seminario. Penso che noi tutti ci stiamo aprendo a nuove idee, con una maggior consapevolezza dell’importanza dell’istruzione.
Entriamo ora nel Col.legi Montserrat e prendiamo una “metaforica” lente di ingrandimento per ampliare le conoscenze sul ruolo della scuola nella preparazione alla vita in un mondo pieno di incertezze, di ambiguità, di volatilità e di complessità. Vorrei quindi invitarvi a indagare il significato di “educazione integrale” oggi, u n’educazione che permetta ai nostri alunni non solo di sopravvivere in questo mondo difficile, ma soprattutto di diventare protagonisti della trasformazione di questo mondo.
Il Col·legi Montserrat è stato fondato nel 1926 come istituzione educativa della congregazione Misioneras Hijas de la Sagrada Familia de Nazaret, fondata nel 1874, che si occupa esclusivamente di educazione. Nel corso di questi 92 anni abbiamo accumulato esperienze e costruito una visione del futuro che ci ha portato ad essere un riferimento educativo non solo nel nostro paese, ma anche a livello internazionale.
La scuola offre un percorso scolastico completo, dal nido d’infanzia ai 18 anni. è gestita privatamente ma riceve finanziamenti pubblici.
Abbiamo 906 alunni e 72 docenti, distribuiti nei vari corsi che sono:
- 1° Ciclo di Educazione Infantile (0-3 anni);
- 2° Ciclo di Educazione Infantile (3-6 anni);
- educazione Primaria (6-12 anni);
- educazione Secondaria Obbligatoria (12-16 anni);
- liceo (16-18 anni): Nazionale e Internazionale.
Mi è piaciuto molto sentir ripetere questa mattina che l’innovazione implica, in certa misura, disobbedienza e noi che ci facciamo portatori di innovazione lo sappiamo bene, sappiamo che spesso dobbiamo scontrarci anche con le autorità per progredire, ma ne vale sicuramente la pena.
Spianare la strada al miglioramento e alla trasformazione significa avere rapporti stretti con la realtà, vivere appieno il nostro mondo e saperlo interpretare.
Tutto questo comporta consapevolezza dei cambiamenti in atto: dalla rivoluzione biologica a quella digitale e a quella della globalizzazione.
Siamo veramente in grado di comprendere queste forze del cambiamento? Dobbiamo non solo analizzarle ma anche riflettere su come trovare le proposte migliori disponibili per avviare un cambiamento sostenibile. Si tratta di un balzo in avanti davvero necessario, perché i nostri alunni, i nostri giovani meritano un’istruzione adeguata all’epoca in cui vivono,.
Cosa ci suggeriscono la neuroscienza, la psicologia e la sociologia
L’educazione che viene impartita al Col-legi Montserrat trae costante ispirazione dagli avanzamenti nel campo della neuroscienza, della psicologia e della sociologia.
Dalle neuroscienze abbiamo appreso che alla nascita un bambino ha potenzialità maggiori di quelle utilizzate da Leonardo da Vinci in tutta la sua vita. Se di questo siamo consapevoli non possiamo rimanere indifferenti. Da 0 a 6 anni la plasticità cerebrale è incredibilmente alta e va sfruttata per valorizzare precocemente lo sviluppo cognitivo e soprattutto sociale e fisico del bambino.
Per questo dedichiamo un grande impegno all’educazione dei piccoli fino ai 6 anni, è un lavoro molto importante anche per individuare e prevenire eventuali problemi di apprendimento e di sviluppo.
Nei nostri corsi applichiamo la teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardner. Tutti gli esseri umani hanno una combinazione unica di intelligenze e questo ci porta a sviluppare un curricolo che consideri attentamente le differenze nei modi di apprendere innescate da queste diverse forme di intelligenza.
Prestiamo inoltre grande attenzione all’educazione emozionale, che abbiamo appreso sempre dalle neuroscienze, un’educazione che porta gli alunni ad esprimere pienamente la loro vitalità, gioia, curiosità e motivazione innata ad apprendere. Un campo di indagine che ci conduce anche a riflettere su come sviluppare le capacità di apprendimento nei ragazzi più grandi in armonia con il loro progetto di vita.
Dalla psicologia abbiamo imparato a dare una nuova organizzazione a tempi e spazi di apprendimento in modo che ciascuno, senza subire pressioni, abbia tutte le opportunità per agire in modo attivo e autonomo. A questo fine sono messe in pratica varie metodologie attive di didattica e di valutazione, che incoraggiano l’alunno a fare domande, a ricercare, a lavorare con gli altri, proprio perché l’apprendimento è un meccanismo sociale.
Dalla sociologia ci deriva la grande attenzione alla tecnologia come facilitatrice di un apprendimento più personalizzato.
Dalla sociologia abbiamo inoltre appreso la necessità di creare un programma di competenze di cittadinanza globale attraverso l’apprendimento basato sui progetti, un metodo indispensabile per mettere i ragazzi in grado di autogestirsi e insieme impegnarsi per trasformare il contesto e la società in cui vivono, di passare dai progetti scolastici alla vita reale.
L’alunno al centro del progetto educativo
Al centro del nostro progetto educativo c’è l’alunno. Amare l’alunno rimane la più grande innovazione. Il nostro compito è responsabilizzarlo, in modo che riesca a sviluppare un proprio benessere emotivo, ad essere consapevole di quello che impara, a realizzare un proprio piano di apprendimento personalizzato.
A tal fine ci deve essere l’accompagnamento dell’insegnante, che è fondamentale. Io penso che il futuro dell’educazione stia proprio nell’accompagnamento, nella nostra capacità di affiancare gli alunni, ciascuno a seconda delle proprie esigenze. Nella nostra scuola questo compito è svolto da un tutor, che stabilisce e mantiene un dialogo con l’alunno, verifica gli obiettivi e i risultati; ma è molto importante il gruppo cooperativo di base, i peers, i pari, che servono a rafforzare il lavoro di affiancamento affinché ciascun alunno esprima appieno tutte le sue potenzialità.
Il piano di apprendimento personalizzato
Da noi è molto importante riuscire a pianificare tutte le fasi dell’apprendimento insieme al tutor, alla famiglia, al gruppo cooperativo di base in modo da far acquisire l’abitudine all’autogestione e la capacità di creare un proprio piano di apprendimento personalizzato con obiettivi che vanno ben al di là dell’ambito accademico, proprio perché dobbiamo valorizzare la persona integralmente, componendo e mettendo in relazione tutti i diversi elementi della sua personalità.
Per esempio nella figura sopra vediamo il piano di apprendimento personalizzato di un bambino di 6 anni
Qui di fianco vediamo la sua autovalutazione alla fine del primo trimestre. Nel suo diario di bordo racconta di essere molto felice di aver imparato a scrivere meglio, e dice di voler migliorare in aritmetica nel secondo trimestre.
L’autocoscienza, l’autovalutazione, l’autocritica sono fondamentali per acquisire le competenze di cui abbiamo bisogno per tutta la vita. In un mondo complesso come il nostro, dobbiamo saper continuare a imparare. Questa è forse la competenza più importante: essere in grado di imparare per tutta la vita. E di questo la scuola deve assolutamente occuparsi.
I 4 elementi del nostro modello
Intorno a questo alunno, che viene affiancato e accompagnato, devono crearsi delle condizioni tali perché il processo di apprendimento possa davvero avvenire come l’abbiamo pensato.
Il modello che abbiamo costruito nel nostro processo di innovazione e di cambiamento è un modello dinamico, che ripensiamo e aggiustiamo continuamente, e si compone di 4 elementi fondamentali:
- il curricolo;
- il ruolo del professore;
- gli spazi di apprendimento;
- l’organizzazione.
La prima trasformazione riguarda il curriculum, la metodologia per attuarlo e la sua valutazione.
La seconda coinvolge il ruolo del docente. Il modello tradizionale si basa sulla separazione fra il docente e il discente, mentre noi possiamo imparare tantissimo dagli alunni, così come dagli altri professionisti con cui lavoriamo. Quindi il ruolo del docente nella nostra scuola si fonda su scambi continui alla pari fra docente e discente e fra colleghi.
La terza trasformazione riguarda gli spazi di apprendimento, a cui diamo grandissima importanza.
Infine la quarta è una profonda trasformazione di tutta l’organizzazione.
Questi quattro elementi del modello agiscono in simbiosi, potenziandosi a vicenda.
Vi mostro ora un video perché possiate meglio comprendere cosa intendo.
1. curricolo
Abbiamo dovuto attuare moltissime trasformazioni per arrivare ad un curricolo che si adatti alle intelligenze multiple, che riesca a creare i percorsi più adeguati per ciascuno e preparare i ragazzi ad affrontare il mondo globalizzato in cui si trovano.
Sotto indicati attraverso immagini alcuni elementi fondanti.
(cliccare per ingrandire)
2. La metodologia e la valutazione
La metodologia che abbiamo messo in pratica insegna loro ad esprimere la propria autenticità, ad intraprendere un percorso positivo ricco di dialogo e feedback per cui alla fine sono in grado di attuare forme di autovalutazione.
(cliccare per ingrandire)
3. Il ruolo del professore e dell’alunno
Il docente non è solo lo specialista di una materia, ma è anche un accompagnatore, un tutor. Siamo tutti tutor, non insegniamo soltanto una disciplina, ogni insegnante si occupa di “accompagnare” un gruppo di alunni.. Questo è un elemento molto importante, significa che il docente deve occuparsi dello sviluppo integrale degli alunni. C’è anche un grande lavoro d’equipe fra gli insegnanti, due o tre insegnanti lavorano con gruppi di 50, 60 ragazzi ed elaborano progetti insieme.
(cliccare per ingrandire)
4. Organizzazione del tempo e degli spazi di apprendimento
L’organizzazione degli orari e degli spazi è una cosa complessa, occorre integrare piccoli e grandi gruppi, la realizzazione dei progetti, gli workshop, le conferenze, le lezioni, l’apprendimento fra pari, i momenti di riflessione ecc… Si tratta di un’attività organizzativa fondamentale che richiede molto impegno e tempo.
La seconda delle due immagini, che vedete sotto, è l’ultimo spazio che abbiamo creato. E’ stato inaugurato nello scorso mese di settembre. è usufruito da 150 bambini dai 3 ai 5 anni e da 10 adulti, che interagiscono in modo davvero nuovo, sulla base di “ecosistemi”.
(cliccare per ingrandire)
Di quest’ultimo spazio vi mostro un video perché solo vedendo potete avere un’idea di come è organizzato.
Entrerete in quello che chiamiamo l’oceano, dove è possibile un’immersione in diverse modalità di apprendimento, dove si sviluppa l’aspetto artistico, musicale, teatrale, l’allargamento degli orizzonti con collegamenti con altre scuole, ecc… Poi passeremo alla “montagna”, un luogo per l’interiorità, per la riflessione, ma anche per l’attività fisica. Alla fine arriviamo nel “bosco”. Un ecosistema in cui si lavora sulla psicomotricità, la lettura, la scrittura, molti spazi solitari per indurre i ragazzi a queste attività. Ma guardiamo il video.
In conclusione
Questa è l’ottica del Col•legi Montserrat che vi ho invitato all’inizio ad esaminare con la lente d’ingrandimento.
Vogliamo avere ragazzi che siano artefici del proprio apprendimento per diventare cittadini globali, persone autoriflessive in grado di gestire il proprio mondo e quello degli altri.
Grazie per la vostra attenzione.