IL PROGETTO OCSE
“FUTURE OF EDUCATION AND SKILLS 2030”
Come possiamo preparare gli studenti a lavori che non sono ancora stati creati, ad affrontare sfide sociali che non possiamo ancora immaginare e a utilizzare tecnologie che non sono ancora state inventate? Come possiamo attrezzarli per vivere in un mondo interconnesso in cui devono saper comprendere e apprezzare diverse prospettive e visioni del mondo, interagire con gli altri e rispettarli, intraprendere azioni responsabili verso la sostenibilità e il benessere collettivo?
Il futuro, per definizione, è imprevedibile; ma di fronte ad alcune tendenze comuni in tutto il mondo possiamo apprendere – e aiutare i nostri figli ad apprendere – come adattarci, progredire e persino modellare ciò che ci riserva il futuro.
E’ a partire da queste premesse che l’OCSE ha avviato nel 2015 il progetto “Il futuro dell’educazione e delle competenze 2030”, “Future of Education and Skills 2030”.
Lo scopo del progetto è, in sintesi, quello di aiutare i Paesi a trovare risposte a due domande di vasta portata:
- Di quali conoscenze, abilità, attitudini e valori hanno bisogno gli studenti per vivere oggi e migliorare e modellare il futuro?
- In che modo i sistemi di istruzione possono sviluppare efficacemente queste conoscenze, abilità, attitudini e valori?
Il progetto ha come quadro organizzatore “La bussola dell’apprendimento 2030”, “Learning Compass 2030”, esito di un progetto avviato nel 2015 con lo scopo di aggiornare e riformulare le proposte di DESECO 2003 (qui una relazione ADi del 2004 su DESECO)
La metafora della bussola dell’ apprendimento è stata adottata per sottolineare la necessità degli studenti di imparare a navigare da soli in un mondo sempre più complesso, fluido e incerto.
Nel documento completo di introduzione al progetto, qui non presentato, ma reperibile in originale a questo link, la Bussola dell’apprendimento è composta da 7 elementi:
- Agentività/co-agentività degli studenti, Student agency/co-agency
- Nuclei fondanti, Core foundations
- Competenze trasformative, Transformative competencies
- Conoscenze, knowledge
- Competenze, Skills
- Attitudini e valori, Attitudes and values
- Ciclo “anticipazione-azione-riflessione, Anticipation – Action – Reflection (AAR) cycle
Si tratta quindi di una bussola per orientare le politiche educative, indicando i saperi necessari per “navigare” fra le incertezze del mondo d’oggi e per contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’agenda ONU 2030, nella prospettiva della formazione permanente.
OCSE LA BUSSOLA PER L’APPRENDIMENTO 2030
OECD THE LEARNING COMPASS 2030
La Bussola per l’apprendimento definisce un quadro di apprendimento in evoluzione, una visione ambiziosa dell’istruzione da realizzare entro il 2030. Il quadro è definito in evoluzione perché è perfezionabile nel tempo dalle comunità interessate. La Bussola fornisce punti di orientamento per costruire il futuro sul benessere individuale e collettivo. Mira ad articolare obiettivi ed elementi fondamentali da utilizzare a più livelli – da singoli studenti, professionisti dell’istruzione, leader di sistema, progettisti di politiche dell’istruzione e decisori istituzionali – chiarendo, collegando e guidando i loro sforzi.
La Bussola è il prodotto di una collaborazione tra rappresentanti di governi, esperti accademici, dirigenti scolastici, insegnanti, studenti e parti sociali che hanno un genuino interesse a sostenere cambiamenti positivi nei sistemi educativi. Questi portatori di interesse provengono da molti Paesi, pertanto, il quadro fornito dalla Bussola serve anche a sviluppare un linguaggio e una comprensione comuni a livello globale, ma allo stesso tempo dà spazio per adattare il quadro ai contesti locali.
La Bussola non è né un quadro per la valutazione né un quadro curricolare. Definisce piuttosto un quadro di apprendimento, che offre un’ampia visione dei tipi di competenze di cui gli studenti hanno bisogno per migliorare le proprie condizioni di vita nel 2030.
- La Bussola non è un “quadro per la valutazione”. Mentre si dice spesso che “ciò che viene misurato viene apprezzato“, questo quadro di apprendimento più che misurare e valutare consente di fare tesoro di ciò che non può essere misurato (almeno, per il momento). Riconosce il valore intrinseco dell’apprendimento, elaborando una varietà di esperienze di apprendimento entro un’ampia struttura. Allo stesso tempo l’attività di valutazione può utilizzare questo quadro per meglio focalizzare gli apprendimenti prioritari in specifiche situazioni, ad esempio per monitorare e supportare i progressi degli studenti.
- La Bussola non è nemmeno un “quadro curriculare“. Riconosce infatti l’importanza dell’apprendimento formale, non formale e informale insieme a quello definito dai curricoli formali. Nel percorso verso il 2030, è sempre più importante avere consapevolezza dei molteplici livelli e direzioni di apprendimento degli studenti- a scuola, a casa e nella comunità di appartenenza.
I 4 PUNTI CARDINALI PER L’ORIENTAMENTO
Sono definiti 4 punti cardinali per orientare gli studenti a costruire il proprio percorso verso il 2030:
- Agentività/co-agentività degli studenti.
- Nuclei fondanti
- Competenze trasformative
- Ciclo Anticipazione – Azione – Riflessione (AAR)
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Agentività/co-agentività degli studenti
La metafora della bussola dell’ apprendimento è stata adottata per enfatizzare la necessità per gli studenti di imparare a navigare da soli attraverso contesti non familiari e trovare la loro direzione in modo significativo e responsabile, invece di ricevere semplicemente istruzioni o indicazioni dai loro insegnanti. Pertanto, il concetto di agentività “studentesca” è strettamente associato alla Bussola dell’apprendimento dell’OCSE 230. Tuttavia, agentività studentesca non significa autonomia o libera scelta dello studente indipendente da qualsiasi contesto. Le persone imparano, crescono ed esercitano la loro azione nei contesti sociali. Così gli studenti sono circondati dai loro coetanei, dai loro insegnanti, dalle loro famiglie e dalla loro comunità di territorio, che con loro interagiscono e li guidano verso il benessere. Questo è il concetto di co-agentività.
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Nuclei fondanti
Affinché tutti gli studenti possano esercitare la loro capacità di agire e navigare da soli verso la realizzazione delle loro potenzialità, la ricerca suggerisce la necessità degli studenti di padroneggiare i nuclei fondanti. Questi sono rappresentati dalle “condizioni fondamentali, dalle conoscenze, dalle abilità, dagli atteggiamenti e dai valori che sono prerequisiti per l’ulteriore apprendimento del curriculum”. Le conoscenze, le abilità, gli atteggiamenti e i valori che sono fondamentali per il 2030 riguardano non solo l’alfabetizzazione linguistica e la matematica, ma anche l’alfabetizzazione informatica e digitale, la salute fisica e mentale e le abilità sociali ed emotive. Tutti questi fattori sono sempre più riconosciuti quali importanti aspetti dell’intelligenza umana, essenziali per vivere e prosperare nel 21° secolo.
Le competenze possono essere costruite su questi nuclei fondanti. Una competenza è un concetto olistico che include conoscenze, abilità, attitudini e valori. Il progetto OCSE Future of Education and Skills 2030 definisce la competenza come qualcosa di più di semplici “abilità”. Le abilità sono un prerequisito per esercitare una competenza. Per essere pronti e competenti per il 2030, gli studenti devono essere in grado di utilizzare le proprie conoscenze, abilità, attitudini e valori per agire in modo coerente e responsabile tale da cambiare in meglio il futuro.
Competenza e conoscenza non sono concetti in competizione né si escludono a vicenda. Gli studenti devono apprendere le conoscenze di base come elemento chiave della comprensione. Pertanto, il concetto di competenza implica più qualcosa di più della semplice acquisizione di conoscenze e abilità; implica la mobilitazione di conoscenze, abilità, attitudini e valori per rispondere a richieste complesse in situazioni di incertezza.
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Competenze trasformative
Gli studenti hanno bisogno di sviluppare il senso di sè nel mondo. Per adattarsi alla complessità e all’incertezza ed essere in grado di contribuire a plasmare un futuro migliore, ogni studente deve essere dotato di competenze trasformative. Trasformative sia perché consentono agli studenti di costruire e riflettere sulle proprie prospettive, sia perché sono necessarie per imparare a plasmare e contribuire a migliorare un mondo in costante cambiamento. Creare nuovo valore, assumersi responsabilità e conciliare conflitti, tensioni e dilemmi sono competenze essenziali per crescere e contribuire a plasmare il futuro.
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Ciclo Anticipazione – Azione – Riflessione (AAR)
Il ciclo Anticipazione-Azione-Riflessione (AAR) è un processo di apprendimento iterativo in cui gli studenti migliorano continuamente il loro pensiero e agiscono intenzionalmente e responsabilmente verso il benessere collettivo. Attraverso la pianificazione, l’azione e la riflessione, gli studenti approfondiscono la loro comprensione del mondo e ampliano la loro prospettiva. Il ciclo AAR è un catalizzatore per lo sviluppo delle competenze trasformative: ciascuna di queste competenze dipende dalla capacità del discente di essere adattivo e riflessivo e di agire di conseguenza e di migliorare continuamente il proprio pensiero.
LA BUSSOLA DI ORIENTAMENTO VERSO IL BENESSERE
Comprendere le tendenze che trasformano il mondo può servire ad affrontare il futuro e a identificare le competenze necessarie alla formazione e allo sviluppo degli studenti. Ad esempio, le tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale e i big data, hanno cambiato il modo in cui le persone lavorano, vivono, imparano e interagiscono.
Ciò che è cambiato è anche la definizione di benessere della società. Che cosa è il benessere nel progetto OCSE Future of Education and Skills 2030 ? È ormai ampiamente riconosciuto che la prosperità economica rappresenta solo una parte del benessere di un individuo o di una società. Il Better Life Index dell’OCSE identifica 11 fattori che contribuiscono al benessere di un individuo, inclusi fattori economici come lavoro, reddito e alloggio e altri fattori che influenzano la qualità della vita, come l’equilibrio tra lavoro e vita privata, l’istruzione, la sicurezza, una vita soddisfacente, la salute, l’impegno civico, l’ambiente e la comunità. Il benessere individuale aiuta a costruire il capitale economico, umano, sociale e naturale che, a sua volta, migliora il benessere individuale nel tempo.
Ad esempio, il Future of Education and Skills 2030 dell’OCSE riconosce che gli esseri umani sono una parte del complesso ecosistema naturale e quindi il quadro di apprendimento include la “qualità ambientale” come fattore che influenza il benessere individuale. Ci si aspetta quindi che gli studenti imparino a prendersi cura non solo del loro benessere personale, ma anche del benessere dei loro amici, della famiglia, della comunità e del pianeta stesso. (Per illustrare cosa significano questi indicatori di benessere nella vita reale, il progetto OCSE Future of Education and Skills 2030 ha rilevato le risposte date dagli studenti sulla loro visione di futuro per ogni ambito di benessere. Le loro risposte possono essere visualizzate nella video “Il futuro che vogliamo”).
Ogni singolo studente dovrebbe curare la propria bussola di apprendimento. Non esiste infatti un solo percorso di apprendimento verso il benessere, perchè ciascuno studente ha proprie conoscenze pregresse, proprie attitudini ed esperienze di apprendimento, proprio contesto familiare. Tutti fattori unici e diversi da quelli dei suoi compagni.
Eppure il benessere della società è una “destinazione” comune e condivisa, anche se ci sono molte differenziate visioni del futuro che vogliamo.
GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE DELL’ONU
Nel 2015, le Nazioni Unite hanno definito 17 obiettivi di sviluppo sostenibile per il 2030, che coprono vari ambiti, tra cui l’eliminazione della povertà e della fame, la garanzia di una buona salute, il benessere, un’istruzione di qualità, l’uguaglianza di genere e l’appello all’azione sui cambiamenti climatici.
La Bussola per l’apprendimento 2030 dell’OCSE è stata sviluppata per aiutare gli studenti a raggiungere il benessere individuale e collettivo, anche a livello globale. A tal fine, il progetto OCSE Future of Education and Skills 2030 opera a stretto contatto con i partner delle Nazioni Unite, in particolare l’UNESCO. La tabella seguente mostra le relazioni tra gli aspetti del benessere individuati dall’OCSE e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Tabella 1. In che modo il concetto di benessere dell’OCSE si allinea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite
Meta: benessere definito dall’ OCSE | Obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’ONU |
Impiego | Lavoro dignitoso e crescita economica Industria, innovazione e infrastrutture |
Reddito | Fine della povertà Fine della fame Riduzione delle disuguaglianze |
Abitazione | Fine della povertà Buona salute e benessere |
Equilibrio tra lavoro e vita privata | Buona salute e benessere Uguaglianza di genere Lavoro dignitoso |
Sicurezza | Pace, giustizia e istituzioni forti |
Vita soddisfacente | In relazione a tutti gli obiettivi |
Salute | Buona salute e benessere |
Impegno civico | Uguaglianza di genere |
Ambiente | Acque pulite e servizi igienico sanitari Energia pulita e conveniente Consumo e produzione responsabili Azioni per il clima La vita nell’acqua La vita sulla terraferma |
Istruzione/educazione | Buona salute e benessere Istruzione di qualità Uguaglianza di genere |
Comunità | Città e comunità sostenibili Partnership per gli obiettivi comuni |
BREVI NOTE A MARGINE
Osservando negli anni i diversi approcci dell’OCSE all’istruzione emergono i cambiamenti operati dall’Organizzazione, come peraltro esplicitamente dichiarato in questo documento. Sono cambiamenti che riflettono le mutevoli realtà geopolitiche ed economiche che hanno plasmato le priorità e le modalità operative dell’OCSE. Questa capacità di adattamento e al tempo stesso di guida nei confronti dei sistemi di istruzione dimostra anche la “capacità espansionistica” del lavoro educativo dell’OCSE che mentre innova con successo, trova anche nuove “nicchie di mercato” aggiungendo così nuove dimensioni ai suoi set di dati, che ormai sono un serbatoio fondamentale per la ricerca educativa. Il culmine di questa tendenza è raggiunto appunto con le iniziative strategiche PISA for Development e Learning Framework 2030. Il primo mira a modificare PISA per adattarsi ai Paesi a basso e medio reddito e fungere da metrica di apprendimento globale mentre il secondo, oggetto della nostra breve presentazione, mira a incorporare le competenze non cognitive nelle sue indagini principali. Insieme sono progettati per espandere e consolidare l’influenza dell’Organizzazione nel contesto degli obiettivi per uno sviluppo sostenibile e sembrano indicare una svolta nelle proposte dell’OCSE che tiene conto di una visione più ampia delle finalità dell’istruzione. Il nesso tra nuclei fondamentali del sapere (conoscenze disciplinari epistemiche e procedurali) e competenze trasversali o trasformative rimane ancora un punto importante su cui sviluppare il dibattito poiché nei documenti OCSE l’apprendimento assume valore sicuramente se collegato alle competenze, mentre l’apporto delle conoscenze disciplinari resta, seppur ri-valorizzato nel “Learning Compass” , ancora in parte sussidiario rispetto allo sviluppo delle competenze stesse. Ogni sistema di istruzione avrà modo di orientare al suo interno il dibattito in base alle caratteristiche dei propri curricoli che lo rendono più o meno vicino all’adozione di un modello per competenze oppure che lo vedono ancora strettamente ancorato a un modello per conoscenze fortemente autoreferenziale.
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- OCSE- UNA BUSSOLA PER L’APPRENDIMENTO 2030 a cura di Marco Bardelli
- OECD LEARNING COMPASS 2030 (eng)