ADi Presentazione video
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Gentilissimo pubblico, in questo seminario ci hanno affidato argomenti molto spinosi, ma ora in cauda venenum! Eh sì dobbiamo parlare nientemeno che di… “scuola e mercato” |
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Oh Signor! Il privato nella scuola. Comincia tu! | ||
Il titolo è “Quando l’innovazione si affida ad agenzie private”. | ||
Ma oggi, secondo te, la scuola pubblica… quella statale, …naturalmente…., è’ davvero ancora vergine ? | ||
Di vergini in giro ne vedo poche..… Il mercato è un grande seduttore, entra senza chiedere permesso, e le ignare fanciulle non se ne accorgono nemmeno, anzi….. | ||
Vuoi dire che il mercato, cioè il privato, è già entrato nella scuola, ripeto.. quella statale? | ||
Come no, dai tempi di Gutenberg |
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Vuoi dire dall’avvento della stampa? | ||
Già, secondo te i libri di testo chi li fa? E la grandissima maggioranza degli insegnanti svolgono il programma seguendo il libro di testo, forniti dal mercato, o no? |
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Sai che non ci avevo mai pensato? | ||
Oggi che Gutenberg è superato dal digitale, il mercato si adegua | ||
Basta pensare allo sviluppo della Khan Academy | ||
Sai cosa c’è scritto come motto sul sito della khan Academy? | ||
No, dimmelo! | ||
You can learn anything, Puoi imparare qualsiasi cosa. E così mentre la scuola continua a bocciare, il privato si impegna ad assicurarti il successo. E la Khan Academy di successi ne ha avuti moltissimi. | ||
E questo genere di mercato si svilupperà ancor di più con la Flipped classroom. | ||
E pensa allo sviluppo che avrà con l’introduzione della gamification. L’uso del gioco nell’apprendimento è in enorme espansione. Ne abbiamo parlato oggi. Ebbene un’indagine canadese stima che nel 2020 negli Stati Uniti il giro di affari per la gamification sarà di 319 miliardi di dollari! | ||
E il digitale avrà un impatto sull’insegnamento molto più sconvolgente del libro, che per secoli ha lasciata intatta l’organizzazione della scuola. | ||
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E sì, il digitale non solo permette di imparare ovunque e in qualsiasi momento, ma quando è utilizzato a scuola richiede uno sconvolgimento della tradizione. Sono coinvolti spazi, tempi, programmi. | |
Ma la Scuola è pronta a capire quello che sta avvenendo? | ||
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Non sembra, ma se tarderà a comprendere il cambiamento, se non si convincerà che esistono nuovi modi per fare riuscire tutti i bambini e tutti i ragazzi, sarà travolta | |
Non è più sostenibile la rigidità della Scuola statale. | ||
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Non c’è dubbio. E prima o poi prenderanno piede anche in Italia forme di gestione come le Accademie inglesi o le Charter School americane. Ma si andrà anche oltre. | |
Vuoi dire che sarà il mercato a smuovere il dinosauro del ministero e dell’organizzazione scolastica ? | ||
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Già. E abbiamo voluto portare in questo seminario un esempio di come il mercato ha deciso di fornire, chiavi in mano, tutti gli ingredienti per costruire l’apprendimento personalizzato per il 21° secolo. | |
Siamo andati in Svezia a cercarlo. E’ l’agenzia Kunskapsskolan che vuole dire Scuola della Conoscenza. | ||
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Questa agenzia fa due cose: una è la gestione diretta di proprie scuole in Svezia e all’estero; la seconda è fornire, a chi lo chiede, tutti gli strumenti per realizzare una scuola caratterizzata dall’apprendimento personalizzato | |
E’ il programma KED | ||
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Ce ne parlerà Christian Wetell, direttore delle scuole secondarie della Kunskapsskolan | |
Please Mr. Wetell. | ||
INTRODUZIONE
Molte grazie dell’invito.
Secondo la presentazione dei due insegnanti attori, io, ultimo relatore del seminario, sarei lo scorpione che ha in cauda venenum: il mercato! Se lo avessi saputo mi sarei vestito in maniera diversa, più casual.
Scherzi a parte, è stato veramente un grande onore venire a questo seminario. E’ stato fantastico ascoltare persone brillanti, ricerche originali, presentazioni di esperienze incredibilmente innovative. Davvero, credetemi, ho trovato questo convegno interessantissimo.
La mia presentazione sarà abbastanza pragmatica, con una breve introduzione per inquadrare la nostra esperienza.
In Svezia la scuola di tutti è nata nel 1842
L’istruzione per tutti è diventata legge in Svezia nel 1842. Ebbene da allora la scuola tradizionale non è molto cambiata. Come capita in quasi tutti i Paesi, l’impostazione dell’insegnamento di più di 150 anni fa è ancora visibile nelle classi di oggi, anche se il mondo fuori è incredibilmente cambiato.
La Kunskapsskolan: una scuola per il futuro
Per rompere questo immobilismo, alcuni leader pedagogici e alcuni imprenditori decisero nel 1999/2000 di progettare una scuola nuova fondata su un apprendimento personalizzato, su un’educazione che avesse al centro gli studenti, facendo ricorso alle più moderne ricerche pedagogiche e alle formidabili possibilità offerte dalla tecnologia digitale.
Così è nata Kunskapsskolan, che letteralmente significa Scuola della conoscenza.
La nostra esperienza è stata favorita dalla riforma svedese del 1992 che ha permesso a organizzazioni private di creare e gestire scuole pubbliche a fianco delle scuole gestite dai Comuni ( in Svezia tutta l’istruzione è decentralizzata ai Comuni).
Le nostre scuole sono gratuite per gli studenti, perchè sono finanziate attraverso un sistema di voucher, che permette a genitori e figli di scegliere la scuola di loro gradimento.
Non vi nascondo che sul tema delle “free schools”, delle scuole libere gestite dai privati e sostenute dai voucher, c’è ancora dibattito anche in Svezia, non solo in Italia e in altri Paesi.
Per la nostra esperienza posso dirvi che il sistema dei voucher funziona.
Le scuole chiamate a competere rendono di più. Questo è un fatto, senza pretese di convincere nessuno.
Attualmente in Svezia la Kunskapsskolan gestisce 29 scuole secondarie di 1° grado, 7 licei, con complessivi 11.800 allievi e 1.100 dipendenti, di cui 900 insegnanti.
Abbiamo anche scuole all’estero, una rete internazionale che si sviluppa negli Stati Uniti, Olanda, India, Arabia Saudita e ci permette scambi davvero proficui.
Si tratta di scuole sorelle, che operano sugli stessi principi sviluppati dalla Kunskapsskolan, anche se vengono ovviamente adattati alla cultura e ai curricoli di ciascun Paese. Ed è importantissimo lo scambio che abbiamo fra tutti questi Paesi, proprio come sta avvenendo qui in questi due giorni.
Personalmente ho lavorato alla Kunskapsskolan prima come insegnante, poi per 10 anni come dirigente scolastico, ed ora sono il direttore di tutte le scuole secondarie.
Mi auguro, addentrandomi nel nostro metodo, di riuscire a darvi alcune idee che possano ispirare il vostro lavoro, rimango comunque a vostra disposizione per continuare gli scambi avviati con questo importante seminario.
IL PROGRAMMA KED: LO STUDENTE AL CENTRO
Adesso vi illustrerò il nostro programma KED (KED= Kunskapsskolan Education) Dall’immagine riportata sopra potete cogliere i vari elementi che ora esamineremo singolarmente.
Background, caratteristiche, ambizioni/progetti, obiettivi
Se si vuole realmente porre lo studente al centro del processo educativo bisogna conoscerlo appieno e occorre farlo in modo professionale.
Sono pertanto programmati degli incontri iniziali e in progress tra lo studente, i genitori, l’insegnante tutor ( che lo seguirà per vari anni) per:
- conoscere il suo background e i suoi precedenti risultati,
- individuare le sue caratteristiche (punti di forza e di debolezza), le sue ambizioni e i suoi progetti,
- identificare i traguardi raggiungibili in ciascuna disciplina alla fine del percorso, suddividendoli per ciascun anno scolastico e per ciascun trimestre.
Per la prima settimana studenti e genitori sono invitati a partecipare e a confrontarsi. Alla fine della prima settimana ciascuno studente ha i propri obiettivi personali per ogni disciplina, tenuto conto del suo background. Gli obiettivi sono ambiziosi, ma ragionevoli, alla portata di ciascuno, chiari, senza ambiguità. Ciascuno studente deve sentirsi a proprio agio rispetto ai traguardi che deve raggiungere.
Tutorato personale
Ogni studente ha un tutor, che lo segue per più anni, con il quale ha un incontro programmato ogni settimana (in caso di bisogno anche ogni giorno). Questo incontro/revisione, che è accuratamente preparato, analizza e valuta l’andamento di ciascuno studente sulla base degli obiettivi posti e, a seconda dei risultati conseguiti, pone i traguardi, le strategie e gli orari della settimana seguente. Questo rapporto personale è importantissimo, è la base di tutto, ed è attraverso questo continuo confronto che si alimenta la motivazione e si pongono le sfide da affrontare.
Va anche sottolineato che ciascun insegnante dedica il 20/25% del proprio tempo al tutorato personale. Chi aveva paura che in questo modo si togliesse troppo tempo all’insegnamento effettivo delle materie ha dovuto ricredersi, perché si è rivelato tutt’altro che una perdita di tempo e i risultati sono veramente ottimi. Il tutorato dà un forte stimolo all’impegno e una grande motivazione agli studenti. C’è una certa autonomia nello stabilire quanto tempo dedicare al tutorato, ma tutti ne percepiscono il valore e lo svolgono.
Diario di bordo tenuto dallo studente
Ciascuno studente ha un diario di bordo (logbook), che contiene i suoi traguardi di apprendimento, i suoi compiti/attività e nel quale è segnato, di volta in volta, l’orario della settimana entrante.
Il diario di bordo è lo strumento principale per la pianificazione del lavoro e per il processo di riflessione su di esso. Serve a monitorare e a guidare l’apprendimento di ciascuno ed è perciò uno strumento centrale dell’educazione personalizzata. Nel diario di bordo c’è anche la valutazione di ciascuna settimana.
Revisione del percorso / discussione sullo sviluppo
Ogni volta che è necessario, ma comunque almeno uno volta ogni sei mesi, ciascuno studente rivede con il proprio tutor il suo percorso di avanzamento. Durante questo controllo, sono discussi e valutati i risultati e le strategie per perseguirli. Questa revisione mette in luce la situazione scolastica dello studente da un punto di vista personale e sociale e, se necessario, sono rivisti i traguardi che deve raggiungere.
Piano di studio individualizzato
Durante la prima seduta sullo stato di avanzamento, lo studente, i genitori e il tutor formulano il curricolo con i traguardi personalizzati e le strategie per raggiungerli. Sono i traguardi di medio e lungo termine da conseguire entro 6 mesi. Ci sono poi i traguardi finali, quelli che lo studente aspira di raggiungere al termine della sua educazione: i corsi che vuole frequentare e la qualità del suo percorso espressa in voti e in punteggi agli esami.
Sistema di Documentazione Educativa
Se il diario di bordo è lo strumento dello studente per la pianificazione quotidiana del proprio lavoro, I risultati in termini di voti nelle diverse discipline sono registrati dai docenti nell’EDS , Education Documentation System, Sistema di Documentazione Educativa ( Registro).
Nell’EDS è anche documentato il piano di studio individualizzato, che viene costantemente analizzato e se necessario riformulato . Il curricolo personalizzato contiene i traguardi e le strategie per il semestre. Con il Sistema di Documentazione Educativa il tutor, lo studente e i genitori hanno sempre il quadro di svolgimento del processo educativo.
Orario personalizzato
L’orario personalizzato è forse la cosa più difficile da capire dall’esterno. Noi siamo convinti che se vogliamo che ogni individuo raggiunga i propri obiettivi, dobbiamo usare il tempo in modo differenziato.
Così, a parte l’incontro comune del mattino e quello di fine giornata, ciascuno studente ha un proprio orario , che è adeguato al suo livello e ai suoi ritmi. Se uno è bravo in matematica può studiare con studenti più grandi a un livello più avanzato, mentre se ha difficoltà nelle lingue può fare il contrario. L’orario può essere modificato durante il trimestre.
Per realizzare questa flessibilità si organizzano gruppi di diverse dimensioni (grandi gruppi, workshop , singolo tutorato). La classe è costituita da circa 21 alunni, ma durante le spiegazioni si possono unire due o anche tre classi
Portale dellapprendimento
I materiali di studio sono raccolti in un portale (Learning portal), che è una piattaforma digitale.
Per anni il materiale è stato prodotto dai nostri insegnanti, ma ora c’è tanto materiale on line, che preferiscono sfruttare quello e dedicare più tempo agli studenti.
Le discipline di base come la matematica e le lingue sono organizzate per step, mentre altre sono apprese in modo interdisciplinare.
Per esempio con arte, scienza e scienze sociali si fa un lavoro comune. A scuola ci stiamo organizzando con un computer per ciascuno studente
L’architettura degli spazi scolastici
Lo spazio, insieme al tempo, è un elemento fondamentale di un nuovo modo di fare scuola. Noi abbiamo grande cura ed attenzione all’architettura scolastica. Cerchiamo di avere degli spazi flessibili: open spaces, arene, piccoli anfiteatri, ma anche aule. Non c’è la dimensione giusta per una classe. Ci sono a volte esigenze che richiedono un anfiteatro, altre volte basta un piccolo spazio per un incontro a tre. Le nostre pareti sono di vetro. Si lascia autonomia ai ragazzi, ma in spazi ben visibili. Non si dà l’impressione che gli insegnanti siano poliziotti, ma al contempo le situazioni sono sempre sotto controllo, in maniera naturale.
Ugualmente al dirigente basta camminare per la scuola per vedere tutti gli insegnanti e gli studenti in azione.
I nostri spazi stimolano la creatività, promuovono l’incontro e la collaborazione fra studenti, fra insegnanti e studenti e fra gli insegnanti fra loro.
Questa possibilità di interscambi è anche un modo naturale e intelligente per apprendere le soft skills.
Adesso voglio mostrarvi un breve video per darvi un’idea della nostra scuola. Potete seguirlo perché è anche in italiano, e poi riprenderò la mia relazione. Così avrete un’idea.
[VIDEO: in preparazione]
Ecco un breve video che vi ha dato un’idea della nostra scuola.
LE SFIDE FUTURE
Quali sono le sfide che ancora ci attendono?
Vi indicherò alcune delle aree su cui siamo attualmente concentrati. In particolare:
· Preparare professionalmente insegnanti che siano eccellenti nell’insegnamento della loro disciplina ma anche appassionati tutori dei singoli allievi. Ed è una grande sfida riuscire ad attirare e mantenere nella scuola i migliori insegnanti.
· Sfruttare tutte le potenzialità delle nuove tecnologie per rendere l’educazione più efficiente e allo stesso tempo più motivante ed efficace. Finora la digitalizzazione ha avuto un impatto limitato sull’istruzione, ma siamo certi che il modo di lavorare nelle scuole si modificherà profondamente nei prossimi 5/10 anni.
· Fare apprendere, insieme alle competenze disciplinari, adeguate competenze per affrontare il futuro, le così dette soft skills. Questo impegno ci ha guidato fin dall’inizio, ma ora si è fatto ancora più pressante. Per questo curiamo in modo particolare un ‘educazione che metta gli allievi in grado di:
- Imparare ad imparare
- Lavorare in gruppo (collaborare, comunicare, relazionarsi in modo democratico)
- Relazionarsi in termini interculturali
- Avere grinta
- Saper innovare (pensiero critico e problem solving, creatività, curiosità, imprenditorialità)
- Saper utilizzare l’ ICT
Il futuro è già oggi .
Prendiamo Giuseppe e Anna
Pensateci, è una prospettiva affascinante.
Come sarà il mondo allora?
Come dobbiamo preparare Giuseppe e Anna per quella vita e per quel mondo?
Quali conoscenze, quali competenze?
Nessuno conosce le risposte, il che rende il nostro lavoro una sfida continua, ma anche stimolante e importante.
E dobbiamo cercare di immaginare ogni giorno come affrontare questa sfida, perché il futuro comincia ora
Grazie!