di redazione
Rosario Drago è un intellettuale e un uomo di scuola, quasi un ossimoro nel nostro Paese, dove gli intellettuali che si occupano seriamente di scuola sono pochissimi.
Pochi come lui conoscono la scuola italiana, la sua storia, il diluvio delle sue norme, le sue contraddizioni. Nei suoi lunghi anni di studio e di vita di scuola – docente nelle scuole superiori, preside, ispettore- ha maturato convinzioni profonde e documentatissime sulle questioni nodali irrisolte del nostro sistema scolastico, di cui ha denunciato, in tanti saggi e libri, le storture organizzative, a partire dall’alto, il ministero, fino all’ultimo gradino, i bidelli, una pletora di personale non qualificato che esiste solo nella scuola italiana. Ha stigmatizzato le modalità di reclutamento dei docenti e dei dirigenti scolastici, l’organizzazione piatta degli istituti scolastici, l’autonomia fasulla e la mancanza di decentralizzazione, la bulimia dei curricoli, l’uso del tempo e dello spazio nella scuola, l’avversione della nostra scuola alla cultura del lavoro, l’impostazione della scuola media unica incurante dei bisogni e della cultura dei figli delle classi popolari. La cosa davvero importante in tutto il suo lavoro è che alla critica ha sempre fatto seguire puntuali proposte.
E’ membro onorario dell’ADI.