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Verso il Sistema Nazionale di Valutazione: indicazione dal progetto VALES

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Chiara Tamanini dà un accurato resoconto dello sviluppo del progetto VALES, Valutazione e Sviluppo della Scuola, alla luce degli approfondimenti svolti dall’INVALSI in una conferenza appositamente dedicata. La sperimentazione si inserisce nelle azioni che porteranno, dal prossimo anno scolastico all’applicazione del Regolamento del Sistema Nazionale di Valutazione.

a cura di Chiara Tamanini

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Il 25 giugno si è tenuta a Roma, alla presenza di diversi stakeholders, una Conferenza di approfondimento dedicata alle prime indicazioni ricavate dalla sperimentazione Vales (Valutazione e Sviluppo della Scuola) realizzata da INVALSI su impulso del MIUR (2012).

La sperimentazione Vales e l’applicazione del Regolamento SNV

[stextbox id=”white” image=”null”]La sperimentazione Vales [/stextbox]

 La sperimentazione Vales è arrivata alla terza fase di realizzazione: dopo l’autovalutazione delle scuole, la valutazione esterna e la prefigurazione del piano di miglioramento da parte delle scuole, la quarta fase, cioè l’attuazione del piano di miglioramento sarà completata nel prossimo anno scolastico.

Il progetto Vales, assieme al progetto Valutazione e Miglioramento (VM), si iscrive nella cornice normativa delineata dal Regolamento del Sistema Nazionale di Valutazione (DPR n. 80/2013) che ha sancito, anche alla luce di esperienze internazionali, che l’integrazione tra autovalutazione e valutazione esterna, in una prospettiva di confronto, può innescare processi di miglioramento delle istituzioni scolastiche.

L’impegno nel proporre in tempi rapidi l’analisi, la diffusione degli esiti della sperimentazione e la pubblicazione del rapporto di ricerca (previsto per settembre) è legato anche alla decisione del Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, esplicitata pubblicamente il 10 giugno al convegno di presentazione dei risultati delle rilevazioni INVALSI 2013-14, di applicare il Regolamento del Sistema Nazionale di Valutazione alle scuole già a partire dal prossimo anno scolastico. INVALSI attraverso il progetto Vales propone gli strumenti, le procedure, i protocolli nonché le modalità di individuazione e formazione delle figure in grado di compiere le visite di valutazione esterna che potranno essere utilizzati all’interno del SNV.

Formazione e selezione degli esperti per la valutazione esterna delle scuole

[stextbox id=”white” image=”null”]Formazione e selezione [/stextbox]

Donatella Poliandri, coordinatrice INVALSI della ricerca, riferendosi all’ultimo punto ha parlato di un “grande esperimento umano”: nell’autunno del 2013 è stata infatti organizzata una form azione a cui ha chiesto di partecipare un alto numero di aspiranti esperti per la valutazione esterna delle scuole. Tramite una selezione sono stati poi scelti 430 valutatori che hanno visitato, ai fini di una verifica esterna, 721 istit uti scolastici (288 scuole Vales e 433 scuole VM). Le scuole sono state visitate ognuna da un team composto da due profili professionali: uno esperto di didattica e organizzazione scolastica, più addentro alle dinamiche della scuola, e uno esperto nelle procedure e nell’utilizzo degli strumenti di rilevazione, “esterno” al mondo dell’istruzione. Questo allo scopo di fare scaturire il giudizio sul documento di autovalutazione, comprendente anche gli obiettivi di miglioramento, prodotto dalle scuole, dal confronto e dalla condivisione di punti di vista di figure diverse per competenze e punti di vista.

La triangolazione tra valutatori al loro interno e con i referenti delle scuole, tra fonti di provenienza varia (MIUR, INVALSI, Istituzioni scolastiche) e tra tecniche diverse per la raccolta dei dati (questionari, interviste, osservazioni dirette, documenti della scuola, dati statistici, rilevazioni INVALSI ecc.) secondo l’ottica di un approccio quali-quantitativo ha caratterizzato la sperimentazione Vales. Si è trattata di un’operazione impegnativa e di una scelta innovativa anche nella composizione dei team di valutazione che ha dato nel complesso buoni risconti. Entro questo quadro di riferimento le stesse prove INVALSI diventano parte di un sistema complesso di indicatori che mira a restituire un’immagine più completa e articolata alle singole scuole e al sistema, nell’ottica dell’individuazione dei punti di forza e di debolezza e di interventi mirati a promuovere le eccellenze e dare supporto alle criticità.

Il Rapporto di Autovalutazione (RA)

[stextbox id=”white” image=”null”]Formazione e selezione [/stextbox]

Il Rapporto di Autovalutazione (RA) è stato compilato da circa 290 scuole Vales rispetto alle 300 che hanno deciso di partecipare volontariamente alla sperimentazione (le scuole Vales non rappresentano un campione statisticamente significativo, contrariamente alle 412 scuole del progetto Valutazione e Miglioramento). Il RA fa riferimento alle stesse dimensioni della valutazione esterna realizzata dal team di esperti:

  • Risultati, articolata nelle aree: successo scolastico, competenze di base, equità degli esiti, risultati a distanza.
  • Contesto e risorse, articolata nelle aree: ambiente, capitale sociale, risorse economiche e materiali, risorse professionali.
  • Processi, articolata a sua volta in due macroaree:
    1. Pratiche educative e didattiche, con riferimento a: selezione dei saperi; scelte curricolari e offerta formativa; progettazione della didattica e valutazione degli studenti; sviluppo della relazione educativa e tra pari; inclusione, integrazione, differenziazione dei percorsi; continuità e orientamento.
    2. Ambiente organizzativo per l’apprendimento con riferimento a: identità strategica e capacità di direzione della scuola (leadership); gestione strategica delle risorse; sviluppo professionale delle risorse, capacità di governo del territorio e rapporti con le famiglie; attività di autovalutazione.

Il RA contiene anche una Nota metodologica di natura critico-riflessiva rispetto al processo di autovalutazione svolto dalla scuola.

L’utilizzo di un corpus di criteri comuni per la valutazione interna ed esterna consente “alle scuole di indirizzare le proprie energie verso aspetti ritenuti rilevanti anche all’esterno e al sistema di compiere le proprie rilevazioni in modo più rapido, potendo contare sul percorso già svolto dalla scuola e assumendone gli esiti” .

Il metodo del team di valutazione esterno

[stextbox id=”white” image=”null”]Il metodo del team di valutazione esterno[/stextbox]

Il team di valutazione esterno prima, durate e dopo la visita ha compilato delle griglie che lo hanno aiutato a leggere le diverse fonti informative, a registrare le informazioni che sono emerse durante la visita e a formulare i giudizi dopo la visita.

Tali griglie afferiscono alle aree sopra elencate e l’espressione dei giudizi valutativi fa riferimento a rubriche di valutazione che contengono i criteri di qualità (graduati in livelli) letti attraverso una prospettiva “multifocale”: infatti per ogni area sono individuati degli indicatori, basati su precisi elementi o evidenze empiriche, afferenti a diverse dimensioni ed esplicitati all’interno di una check list.

Analisi dei risultati

[stextbox id=”white” image=”null”]Analisi dei risultati[/stextbox]

L’analisi dei risultati della sperimentazione ha messo a disposizione una grande quantità di dati di cui è stata offerta una prima interpretazione basata sui modelli di leadership delle scuole, ma su cui sono possibili ulteriori studi e modellizzazioni.

Nel complesso è risultato che la maggior parte della scuole ha coerentemente individuato gli obiettivi di miglioramento nelle aree in cui le stesse si sono attribuite punteggi bassi (livello 1 e 2). E’ stato inoltre rilevato un buon accordo tra i livelli che i valutatori esterni hanno assegnato alle scuole con le Rubriche di valutazione e i livelli che le scuole Vales si sono date nel rapporto di autovalutazione: nel 54% dei casi i valutatori esterni hanno confermato i giudizi espressi dalle scuole, nel 27% dei casi hanno dato giudizi superiori a quelli che le scuole si sono auto assegnate e nel 18% dei casi hanno espresso giudizi inferiori.

In generale è stata notata una maggiore capacità delle scuole di autovalutarsi dove sono presenti dati, mentre le stesse mostrano più difficoltà nel l’attribuirsi giudizi “distaccati” nelle aree dove predominano aspetti processuali (es. continuità e orientamento). Entrando un po’ nello specifico delle aree, non c’è grande differenza tra i punteggi attribuiti dai valutatori esterni alle scuole del primo e del secondo ciclo, tranne che nell’area della “Identità strategica e capacità di direzione della scuola”, in cui le scuole del primo ciclo ottengono punteggi più elevati e nell’area “Sviluppo professionale delle risorse umane” che risulta meno sviluppata nella scuola secondaria di secondo grado.
Sembra in definitiva – e non pare una sorpresa – prevalere una differenza tra i due gradi scolastici per cui nella scuola superiore di secondo grado prevale un modello maggiormente incentrato sull’autonomia professionale dei singoli.

In conclusione

[stextbox id=”white” image=”null”]In conclusione[/stextbox]

Come già rilevato, gli esiti della sperimentazione possono essere ulteriormente approfonditi e lasciano inoltre aperti alcuni interrogativi.

Le indicazioni per ora del Team Invalsi del Progetto vanno nella direzione di introdurre Team indipendenti di controllo per la valutazione esterna e di migliorare gli strumenti rispetto alle differenze tra i cicli e tipologia scolastica (es. elementi per approfondire il tema dell’inclusione).

Nel dibattito che è seguito all’illustrazione dei risultati del progetto, il lavoro di INVALSI è stato apprezzato per la grande quantità di dati messi in campo, e si è condivisa l’opportunità di alleggerire gli strumenti, le procedure e le aree oggetto di valutazione, soprattutto nella parte relativa ai processi, mettendoli in rapporto con gli apprendimenti, e di riconsiderare i tempi delle varie attività.

Nelle conclusioni la Presidente INVALSI A.M Ajello ha escluso che il progetto Vales possa essere utilizzato ai fini della valutazione degli insegnanti e dei dirigenti.

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