LA FORMAZIONE ADi PER IL NUOVO ANNO SCOLASTICO

image_2022_09_07T13_55_48_168ZADi ha consolidato ed esteso con grande successo un  modello di progettazione e realizzazione della formazione di docenti e dirigenti scolastici, in presenza, online e in modalità blended, per istituti scolastici e/o ambiti scolastici, con un forte sviluppo interattivo della modalità online, che era divenuta, di necessità, dominante nel periodo della pandemia Covid19. La caratteristica di questa formazione è la sua alta capacità di rispondere ai bisogni delle diverse realtà scolastiche, aprendole a un nuovo complesso ecosistema dell’apprendimento, che collega la scuola alla comunità locale, nazionale e globale.
E’ compito di ADi organizzare i seminari e gli workshop, modellarli sui bisogni delle diverse realtà, scegliere e coordinare i relatori e gli esperti, creare e distribuire il materiale di supporto, e infine valutare qualità e gradimento.

 Tra le tematiche che vengono offerte per l’a.s. 2022-23 ricordiamo:

1. Smart learning e aula aumentata: ambienti polifunzionali integrati per la didattica digitale e a distanza; risorse educative aperte (OER); tecniche di costruzione di contenuti digitali per la didattica; metodologie di didattica attiva, apprendimento sociale e collaborativo in cloud; documentazione digitale e biblioteche scolastiche; ICT per l’inclusione; collaborazione e comunicazione in rete; ricerca, selezione, organizzazione di informazioni; open e big data literacy; pensiero computazionale; creatività digitale e robotica educativa

2. Un curriculum per il XXI secolo: conoscenze, competenze, attitudini e valori. Nel XXI secolo l’umanità si trova ad affrontare sfide inedite a livello sociale, economico e personale, che comportano di necessità una rivisitazione dei curricoli scolastici . Da un lato dobbiamo fare i conti con curricoli che, per successive aggiunte di discipline e contenuti, sono diventati sovraccarichi, dall’altro dobbiamo assumere con più consapevolezza quelle che siamo soliti chiamare “soft skills”, che vengono oggi ridefinite in ”super hard skills”, considerata l’importanza cruciale che stanno assumendo nella formazione delle giovani generazioni. La formazione del carattere spesso ritenuta estranea alle finalità della scuola, oggi sta diventando prioritaria: consapevolezza (mindfulness); curiosità; coraggio; resilienza; ethos; leadership, ma anche metacognizione sono “competenze” indispensabili. Il corso si prefigge di sviluppare tale consapevolezza fra insegnanti e dirigenti scolastici, aiutare a sviluppare metodologie e attività dentro e fuori la scuola che sollecitino e sostengano l’acquisizione di queste competenze trasversali.

3. Leducazione civica tra innovazioni normative, cittadinanza digitale e agenda 2030: riflessioni e analisi diacronica delle fonti normative; l’educazione civica e l’Agenda 2030; le connessioni dell’educazione civica con le competenze europee e le competenze globali; i principali approcci pedagogici al digitale con riferimenti al DIGICOMP; riflessioni su vantaggi e rischi del cloud/web; l’educazione civica nella pratica e nell’organizzazione scolastica.

4. Neuroscienze e apprendimento, le implicazioni per la pratica educativa: dalle neuroscienze un approccio scientifico all’apprendimento; educare all’humanitas, il paradigma olistico; l’integrazione nel curricolo delle competenze cognitive con quelle sociali ed emozionali; benessere a scuola e apprendimento.

5. Percorsi per l’orientamento e l’educazione all’ imprenditorialità: introduzione all’utilizzo di strumenti indispensabili come ECVET ed ENTRECOMP e di strumenti innovativi per l’orientamento, quali VIP24; esempi dalle migliori esperienze internazionali.

6. Le innovazioni metodologiche che facilitano l’apprendimento: non c’è miglioramento nell’educazione se i docenti non sanno padroneggiare numerose metodologie da utilizzare nei vari contesti e secondo i differenziati bisogni di alunni e studenti. Per questo diventa fondamentale che i docenti familiarizzino con le principali metodologie, tra cui quelle più innovative, e siano in grado di applicarle responsabilmente e autonomamente nelle diverse circostanze. Tra queste ricordiamo: game based learning; project-based learning; peer teaching e peer tutoring, cooperative learning; learning by doing; flipped classroom; debate; spaced learning; programmazione “a ritroso”; story telling.

7. Gli ambienti di apprendimento a sostegno dell’innovazione educativa. Riconfigurazione dei setting educativi a supporto di metodologie student-centered: dall’indagine OCSE 2019 sugli ambienti di apprendimento (che ADi ha tradotto in italiano) e dalle Linee guida 2022 “Progettare, costruire e abitare la scuola”, predisposte nell’ambito del PNRR alle migliori realizzazioni italiane e straniere.

8. Autonomia scolastica e progettazione educativa: i passaggi fondamentali. La progettazione educativa è questione complessa sia a livello di istituto scolastico, sia a livello disciplinare e interdisciplinare. PTOF, RAV, PdM e Bilancio Sociale; lavorare in reti e ambiti; progettazione europea; flessibilità organizzativa; didattica modulare; gestione della classe aperta (scomposizione e ricomposizione in grandi e piccoli gruppi); gestione e valorizzazione della quota dell’autonomia del curricolo d’Istituto; spazio e tempo-scuola; gli ambienti di apprendimento, team teaching, il lesson- study; ruolo della leadership intermedia nella scuola.

9. Interventi e competenze per un’autentica inclusione: modelli e metodologie per una progettazione individualizzata e personalizzata; valutazione degli apprendimenti e certificazione delle competenze degli alunni con disabilità; strategie e strumenti per impostare e realizzare il piano dell’inclusione; la corresponsabilità educativa; gestione della classe; leadership educativa per l’inclusione; tecnologie digitali per l’inclusione; didattiche collaborative, differenziazione didattica, misure compensative e dispensative; ruolo delle figure specialistiche; ruolo del personale ATA; ruolo di altri soggetti del territorio appartenenti alla “comunità educante”; sostegno “diffuso”; scuola e progetto di vita.

10. Il “valore aggiunto” della scuola nel contrasto alla dispersione scolastica Se è vero che una della cause principali della dispersione scolastica va ricercata nel background socio-economico della famiglia, è altrettanto vero che la scuola ha molte possibilità di intervenire e fare la differenza. E’ il valore aggiunto della scuola. Questo corso ha la finalità di: indagare insieme a docenti e dirigenti le cause della dispersione; aumentare la consapevolezza delle grandi possibilità di intervento rispetto a diffusi atteggiamenti rinunciatari dei docenti che vivono la dispersione come “circostanza ineludibile”; rendere consapevoli dei meccanismi cognitivi e socio-emozionali che attivano l’apprendimento; accrescere la sensibilità rispetto all’importanza della relazione; rendere edotti dell’ efficacia dell’apprendimento esperienziale come necessario bilanciamento e a volte sostituzione di quello simbolico-ricostruttivo.

11. I tre diversi livelli della valutazione per il miglioramento. 1) Valutazione didattica: valutazione per l’apprendimento e dell’apprendimento, compiti di realtà e valutazione autentica, valutazione e certificazione delle competenze, dossier e portfolio. 2) Valutazione professionale: profilo professionale, standard professionali, capacità di autoanalisi, bilancio di competenze, peer review, la metodologia del lesson study. 3) Valutazione della scuola: autovalutazione, monitoraggio, processi di miglioramento e piani di miglioramento, utilizzo e gestione dei dati INVALSI, rendicontazione sociale e bilancio sociale

Per informazioni scrivere a ufficio@adiscuola.it