NUMERO DEDICATO AL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA, PNRR
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Questo numero della Rivista Telematica ADi è interamente dedicato al PNRR
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Abbiamo esaminato il PNRR con la consapevolezza di trovarci di fronte, come più volte è stato detto, al più grande piano di aiuti dai tempi del piano Marshall. Un piano che impone a tutti, tanto più al mondo dell’istruzione, di guardare oltre l’immediato e di imbracciare con coraggio le sfide del futuro, un futuro incerto, che, proprio per questo, chiede più coraggio. Il PNRR è articolato in progetti di investimento e in riforme. Mentre gli investimenti sono già definiti, le riforme sono in grandissima misura da costruire. Ed è proprio sulle riforme che abbiamo concentrato la nostra attenzione, perché in assenza di riforme….
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2) Abbracciare con coraggio l’autonomia scolastica
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L’impostazione del Piano relativamente all’istruzione è caratterizzato da una forte centralizzazione, dal cui orizzonte scompaiono le Regioni. Tutto passa attraverso il Ministero dell’Istruzione, MI, e il Ministero dell’Università e Ricerca, MUR.
L’autonomia scolastica è ignorata dal PNRR, mentre è citata nelle Linee Programmatiche del MI, ma….
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3) Ricreare l’identità professionale della docenza
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Come ADi nutriamo la convinzione che perché il PNRR possa favorire il rilancio dell’istruzione occorre rendere effettivo il contestuale riconoscimento dell’autonomia scolastica e della docenza come professione, una professione contraddistinta da un sapere specialistico (standard professionali) rigorosamente attestato, dall’autonomia professionale contemperata da un proprio codice deontologico e, sempre più, da una leadership collaborativa. Oggi invece…
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4) Docenti: assunzione diretta da parte degli Istituti
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Il PNRR tratta esplicitamente di Reclutamento, da analizzare insieme al Decreto Legge 73/21. Una prima valutazione è che l’emergenza pare abbia di fatto assunto carattere di ordinarietà, senza nemmeno mettere mano alla formazione iniziale per l’insegnamento nella scuola secondaria.
Dopo anni di fallimenti e sanatorie , ADi ritiene che sarebbe invece necessario avere il coraggio di …
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5) Docenti: l’indilazionabile creazione di una leadership intermedia
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A quasi 25 anni dalla prima blanda ipotesi di “nuove figure professionali” della docenza contenuta nell’articolo 21 della Legge 59/1997, istitutivo dell’autonomia scolastica, il mito dell’unicità della funzione docente” si è in larga misura sgretolato e i tempi sono maturi per la creazione di una fascia di “leadership intermedia ” che superi il bipolarismo dirigente scolastico/docenti. Di essa però non c’è traccia né nel PNRR, né nelle Linee Programmatiche del MI, e le scelte sono ancora a favore di…
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6) Una decisa ridefinizione dell’Istruzione Professionale
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Il PNRR indica giustamente tutta la filiera dell’istruzione tecnica e professionale come una delle leve per un rinnovato sistema di istruzione.
Peccato che le proposte di riforma siano general generiche. Nulla si dice della crescente crisi degli Istituti Professionali, omologati agli Istituti Tecnici dall’art. 13 della Legge 2 aprile 2007, n. 40, e passati dal 25% degli iscritti al 1° anno della scuola secondaria di 2° grado nell’ a.s. 2000-2001 all’11,9% dell’a.s. 2021-22.
Sono indicati gli aspetti quantitativi: saranno coinvolti 4.324 Istituti Tecnici e professionali e il sistema di istruzione e formazione professionale. Ma non è più dilazionabile la ridefinizione del destino degli Istituti professionali che come a Trento…
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7) Dagli ITS alle Scuole Superiori Politecniche
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Di tutta la filiera tecnico professionale, gli ITS sono quelli a cui viene prestata in assoluto più attenzione, sia nel PNRR, in cui sono stanziati € 1,5 mld, sia nelle Linee Programmatiche del MI. Non pare però che gli elementi indicati siano sufficienti per un loro forte rilancio. Rimangono percorsi di serie B rispetto alle lauree triennnali professionalizzanti. E’ lontana la pari dignità per conquistare la quale sarebbe necessario…
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8) Istituti Quadriennali e conclusione della scolarizzazione alla maggiore età
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ADi si è sempre espressa favore dei percorsi quadriennali dell’istruzione secondaria di 2° grado, con conclusione della scolarizzazione alla maggiore età.
Per questo sostiene ora l’ampliamento della sperimentazione quadriennale proposta dal PNRR. Ma manca qualsiasi analisi del perché questa sperimentazione ha perso il suo iniziale appeal. Nessuna riflessione sul fatto che l’attuale sperimentazione si riduce alla compressione in 4 anni del percorso quinquennale, di cui si è obbligati a mantenere tutte le discipline e lo stesso monteore complessivo. Quando invece la quadriennalizzazione potrebbe essere una potente leva per rivisitare tutto l’ecosistema dell’apprendimento, se…
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9) Dalle Sezioni Primavera alla Scuola dei 2 anni
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Nel PNRR gli investimenti per il sistema integrato 0-6 (€4,60 mld) costituiscono il maggior finanziamento della Missione Istruzione. Ad essi però sono dedicate meno di 8 righe, senza nessuna priorità per il loro utilizzo. Le grandi disparità territoriali da un lato e il forte calo demografico dall’altro impongono invece una rigorosa pianificazione degli interventi.
E non si tiene assolutamente conto di una questione importante, attuata in Francia: la scuola dei 2 anni, a cui in Italia corrisponde una sperimentazione mai decollata che va sotto il nome di sezioni primavera per bimbi da 24 a 36 mesi. Questo tema è invece molto importante perché…
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10) Riduzione del numero di alunni per classe: un’arma a doppio taglio
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Nel PNRR c’è un punto che porta un titolo molto impegnativo “Riforma dell’organizzazione del sistema scolastico”, in realtà il contenuto di questa voce di riforma si riferisce a due sole tematiche: 1) riduzione del numero degli alunni per classe, 2) dimensionamento della rete scolastica.
Ma è davvero la riduzione del numero di alunni per classe una riforma necessaria in Italia?
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