5) L’INDILAZIONABILE CREAZIONE DI UNA LEADERSHIP INTERMEDIA DELLA DOCENZA
Il richiamo fatto a una coraggiosa valorizzazione dell’autonomia scolastica, assente nel PNRR, porta con sé , come corollario indispensabile, la creazione di una leadership intermedia della docenza, altrettanto assente sia nel PNRR sia nelle Linee Programmatiche del MI.
A quasi 25 anni da quella prima blanda ipotesi contenuta nell’articolo 21 della Legge 59/1997, istitutivo dell’autonomia scolastica (“l’individuazione di nuove figure professionali del personale docente, ferma restando l’unicità della funzione”), molti pregiudizi e opposizioni sono stati superati, ed è diffusa la consapevolezza che le scuole autonome non possono più reggersi sul semplice bipolarismo dirigente scolastico-docenti, con aleatori e instabili incarichi di supporto.
ADi ha da tempo elaborato le caratteristiche di una “leadership intermedia” della docenza, dall’articolazione dei ruoli alle modalità della sua formazione, dal suo reclutamento alle condizioni normative e retributive. Di questi aspetti qui ci preme sottolineare che il reclutamento deve, anche in questo caso, essere decentrato, attuato dalle istituzioni scolastiche autonome, le sole titolate a stabilire le proprie necessità.
Crediamo che i tempi siano maturi per seppellire definitivamente il mito dell’unicità della funzione docente e rendere la professione più articolata nelle funzioni e nelle remunerazioni così, peraltro, da poter reclutare e trattenere i migliori. Ci sono in questo senso sollecitazioni anche da parte della Commissione europea nel documento Sostenere la carriera degli insegnanti e delle figure di coordinamento del 2020, e più recentemente di Eurydice nel Rapporto Carriera, sviluppo professionale e benessere, 2021.
La leadership intermedia presenta una duplice finalità: rendere appetibile ai migliori la professione ed essere un indispensabile pilastro gestionale di scuole autonome proiettate verso un nuovo complesso ecosistema degli apprendimenti.